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il pastore Robert Vetter ricorda le vittime

“Il 28 gennaio 1966 nel cielo di Brema si infrangevano per crudele destino le vite dei giovani nuotatori italiani Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele, dell’allenatore Paolo Costoli e del telecronista Nico Sapio mentre erano avviati ad una gioiosa competizione di sport. Il Comitato Olimpico Italiano e la Federazione Italiana Nuoto posero questa stele sul luogo del sacrificio per affidare il ricordo degli scomparsi alla fedele e fraterna amicizia degli sportivi di Germania”. Recita così la stele nei pressi dell’areoporto di Brema dove il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francoforte – il Convair Metropolitan – precipitò in fase di atterraggio. Nessun superstite. Tra le 46 vittime vi era una selezione della Nazionale di Nuoto e il giornalista Nico Sapio – telecronista nato a Novara nel 1929, impiegato presso la sede RAI di Genova e voce del Nuoto Italiano nelle occasioni importanti – diretti al meeting di Brema, il più prestigioso appuntamento della stagione indoor che sarebbe stato trasmesso in eurovisione. La manifestazione si svolse comunque e nelle corsie che sarebbero dovute essere occupate dagli atleti italiani fu posto un drappo nero, sui blocchi un bouquet di fiori.

“Dio come ti amo” cantavano Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti dal palcoscenico del teatro Ariston. Avrebbero vinto loro quell’edizione; ma mentre le case degli italiani erano rallegrate dalla musica, la televisione della Germania Ovest (il Muro di Berlino era stato eretto nel 1961) dava notizia ai tedeschi dell’incidente aereo avvenuto pochi minuti prima.

Lo stesso luogo ha accolto la delegazione italiana della Federazione Italiana Nuoto giunta in Germania per commemorare quel tragico evento e per ricordare la memoria della “meglio gioventù” del nuoto azzurro. Il presidente Paolo Barelli, il vice presidente Manuela Dalla Valle, il direttore tecnico della nazionale di nuoto Cesare Butini e il direttore sportivo Gianfranco Saini hanno partecipato commossi all’incontro organizzato insieme al Consolato Onorario italiano, alla presenza del Console Generale in Hannover Flavio Rodilosso, del presidente della federazione nuoto tedesca Christa Thiel, dei parenti delle vittime tedesche e della cittadinanza.
La stele commemorativa in Nordelander Strasse è a 6 Km dall’aeroporto, dove la funzione officiata da Don Pierluigi Vigonla e dal Pastore Robert Vetter ha ricordato uno ad uno i nomi dei periti nell’incidente.”Cinquant’anni fa abbiamo perso la meglio gioventù del nuoto italiano. Gli Angeli di Brema sono volati via troppo presto, troppo in fretta. Gli azzurri Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo “Dino” Rora, Daniela Samuele, l’allenatore Paolo Costoli e il telecronista Rai Nico Sapio scomparvero in una delle tragedie più crudeli della storia dello sport italiano – ricorda il presidente Paolo Barelli – l’Italia del nuoto si stava formando attorno ad atleti eccezionali che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di Città del Messico. Quella sciagura provocò un vuoto umano e sportivo difficile da colmare e che commuove e addolora a 50 anni di distanza. Ringrazio il Consolato italiano Onorario di Brema e il Console Flavio Rodilosso: attraverso la loro sensibilità e questa cerimonia ci aiutano a ricordare meravigliosi atleti le cui bracciate sono state interrotte prematuramente. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare! Da Brema gradualmente e faticosamente il nuoto italiano è ripartito sino ad arrivare alla Nazionale che ammiriamo alle Olimpiadi, ai campionati mondiali ed europei e che, insieme ai suoi grandi campioni, mantiene viva la memoria dei suoi angeli medaglia dopo medaglia”.

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Allo struggente ricordo di Barelli si aggiungono le parole del Console Rodilosso: “Prima di tutto i più sinceri ringraziamenti a tutti coloro, presenti e assenti, che con impegno hanno contribuito ad organizzare questa commemorazione. La sciagura aerea che ricordiamo in occasione del cinquantenario è stata per noi italiani un trauma molto più forte rispetto ad altri eventi dello stesso genere. Infatti, come per l’analoga tragedia di Superga del calcio, si spensero le vite di sette giovani della squadra nazionale di nuoto che erano venuti a rappresentare l’Italia, e quindi tutti noi, di un allenatore e del telecronista che avrebbe raccontato l’evento in eurovisione. Consideriamo anche il momento storico in cui accade la sciagura. L’Europa occidentale viveva una fase di grande ricostruzione, di affratellamento, di speranza in un futuro di pace di cui lo sport è uno dei pilastri. La tragedia raggelò gli entusiasmi e portò dolore per la scomparsa di una gioventù e dei loro accompagnatori. Nella tragedia non siamo stati soli. I 37 cittadini tedeschi scomparsi con la squadra italiana, anch’essi per lo più di giovane età, con il loro impegno nella vita quotidiana (lavoro, famiglia, sociale) costituivano il perno della vita dei loro cari e della società tedesca. Anche a loro va dunque il nostro pensiero e il nostro ricordo nella coscienza che, purtroppo, anche una tragedia può aiutare ad unire l’umanità”.

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Dalle 18.49 alle 18.53 l’areoporto di Brema si fermato e, al silenzio dello spazio aereo, si è aggiunto il suono delle campane delle tre chiese situate nei pressi dell’aeroporto di Brema. Alle 18.51, orario dell’incidente, la delegazione e i partecipanti sono giunti nel luogo dell’incidente (Sthur) per osservare un minuto di silenzio. La commemorazione si è conclusa poi presso l’Hotel Robben per un incontro tra le istituzioni e i familiari di tutte le vittime. Nel corso della serata è stato proiettato su un maxischermo il trailer del docu-film patrocinato della Federnuoto e realizzato da Francesco Zarzana dal titolo “Tra le Onde nel Cielo”, che ha come protagonisti Laura Efrikian, Marco Morandi e Claudia Campagnola. Il film, che verrà proiettato il 20 febbraio a Modena al Buk Festival 2016, raccoglie le testimonianze dei parenti e degli atleti e compagni di squadra sopravvisuti in un ricordo struggente che farà rivivere “La meglio Gioventù” del nuoto azzurro volata via troppo presto e troppo in fretta.

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