di Alessandro Tozzi
29 novembre. A furia di sentir parlare dei cenoni di Natale sto ingrassando un mese prima, figuriamoci quando mangerò per davvero, se a Dio piacendo ci arriverò. Il Decreto Ristori in (ad)dirittura d’arrivo deve prima stabilire una volta per tutte cosa voglia dire in italiano ristoro, cosa intendono loro, e se tutti hanno capito l’una e l’altra cosa, altrimenti non si va da nessuna parte.

Oltre alla litania inesorabile dei morti quotidiani delle 17.00, che un tempo era l’ora del tè, mi colpisce in particolare la statistica dei suicidi giapponesi (che li monitorano in tempo reale, sò precisi), solo ad ottobre scorso sono stati più di tutti i morti per covid dall’inizio, che sono 2500 circa (ovvero 1/20 di quelli italiani, tanto per capire, isola batte penisola 40/1, considerando che i giapponesi sono il doppio di noi, mettici una pezza).
I morti per suicidio non entrano nelle statistiche covid, ma in qualche modo ne sono parte integrante, almeno in parte. In Italia la media è di 10 persone al giorno, con modi diversi, in alcuni dei quali è più evidente la tendenza suicida, in altri è solo la maniera indiretta per farla finita.
E’ chiaro che tutto questo vada ad incidere sul sistema nervoso più di quanto noi stessi non si possa pensare: ipocondriaci estremi, depressi cronici, i solitari senza nemmeno più due passi sotto casa, vecchietti che non vanno più dal medico, gli spaventati dall’economia, i litigiosi che prima uccidono e poi si uccidono essendo litigiosi anche con loro stessi, tutto ci porta a pensare che questo 2020 produrrà, anzi sta già producendo, un numero di morti che non andrà commisurato solo con i morti da/per covid, ma nei quali bisognerà infilarci dentro sia i sempre più disperati economicamente, che i mal curati, che i depressi, che ovviamente anche i suicidi.
Per provare ad ovviare alle ultime voci, quindi, invece di farci ammassare durante la settimana nei centri commerciali che poi nel weekend sono chiusi, e senza pensare che questo costituisca un punto fondamentale della lotta a 360 gradi contro il covid, cercate come mossa disperata per disperati di riaprire qualcosa prima che sia troppo tardi per tutto e tutti: cinema, teatri, musei, campi sportivi.
Altrimenti al grido di “Natale con i tuoi, coprifuoco pure”, saranno cazzi amari.
Articolo precedenteZingerle vince il “Piotr Nurowski”, la migliore giovane atleta europea è dell’Italia Team
Prossimo articoloVolley, Smi Roma sconfitta con onore a Galatina