Nielsen Sports
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La riunione annuale del G5 – l’associazione tra le cinque Federazioni nazionali di Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna – tenutasi a Malaga lo scorso weekend, è stata l’occasione per una approfondita analisi sulla situazione dell’atletica al termine della stagione olimpica. I presidenti della cinque Federazioni, Bernard Amsalem (FFA), Clemens Prokop (DLV), Niels De Vos (CEO di UKA), Alfio Giomi (FIDAL) e Jose Maria Odriozola (RFEA), hanno analizzato alcune delle principali sfide che oggi l’atletica è chiamata ad affrontare, dal punto di vista etico, organizzativo e commerciale. Al termine dell’incontro, si è deciso di proporre alle organizzazioni sovranazionali dell’atletica (EA e IAAF) delle azioni comuni su alcuni dei temi di maggiore rilievo ed attualità, tra i quali la questione etico-morale, l’eleggibilità alle manifestazioni internazionali degli atleti che abbiano cambiato nazionalità, le sponsorizzazioni. Il presidente dell’Associazione Europea (European Atjhletics) Svein Arne Hansen ha preso parte all’ultima sessione dell’incontro del G5.

La riunione di Malaga ha visto anche la presentazione della ricerca sullo stato dell’atletica nei cinque Paesi commissionata da Athletics G5 alla Nielsen Sports (Repucom). Tra i risultati più significativi, quello che pone l’atletica al secondo posto nell’elenco delle discipline considerate più interessanti dal campione intervistato, con il 51% di preferenze, alla pari con il tennis, alle spalle del solo calcio (65%) ma davanti a Formula 1 (49%), nuoto (48%) e ciclismo (41%). Camminare è l’attività sportiva più praticata nei cinque territori di Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Italia, seguita dalla più riconosciuta tra le discipline dell’atletica, il running/jogging (29%); poi, fitness/aerobica (24%), calcio (15%), ginnastica (13%), ciclismo su strada (13%) e atletica (nella sua classica formula da stadio, all’11%). Senza sorpresa l’esito relativo alla domanda sulla più importante missione attribuita alle Federazioni nazionali: la lotta contro il doping (il 55% degli intervistati indica questa come la più alta priorità).

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