Si è conclusa in una calda ma altrettanto suggestiva serata di fine luglio, la “Porsche kite foil world series”, tappa di Coppa del Mondo organizzata dal 24 al 28 luglio presso il circolo il Circolo Velico HangLoose di Gizzeria, associazione sportiva sede dell’evento da ormai 10 anni in collaborazione con Partner istituzionali e privati di grande prestigio quali la Regione Calabria, Coni, Federazione Italiana Vela, Porsche, Bobcat, RRD-Ricci International.
Ambientazione unica per la pratica del Kite surf e fra i luoghi più conosciuti al mondo, grazie alle caratteristiche particolari della sua spiaggia, dello specchio d’acqua e del vento termico, Gizzeria Lido ha visto sfidarsi i migliori esponenti di questa categoria, con ben 81 kiter provenienti da 21 nazioni sparse in tutto il globo.
I marchigiani si sono espressi alla grande, in particolare il classe 96’ Mario Calbucci, portacolori del Club Vela Portocivitanova che è 1^ fra gli italiani dopo venti regate disputate, arrivando al contempo in decima posizione nella classifica generale con ottimi parziali (7-8-10-8-11-11-13-11-9-7-13-4-9-10-14-14-12-11-4-4). L’atleta, riminese di nascita ma civitanovese adottivo, esprime così le sue sensazioni a conclusione delle gare:

“Il vento è stato grande protagonista presentandosi come medio/leggero nelle prime battute, mentre in questa ultima giornata una forte perturbazione lo ha reso molto sostenuto e tutto ciò ha sicuramente influenzato le mie performance giornaliere.
Nel finale sono andato molto bene, concludendo con due quarte posizioni le quali hanno messo in risalto le mie qualità velocistiche, permettendomi così di rientrare fra i top five, che era l’obiettivo che mi ero prefissato dall’inizio. Termino questa tappa in decima posizione su 82 partecipanti, sicuramente una bella battaglia con una flotta molto numerosa e dopo ben 20 manches realizzate.
Sono molto soddisfatto della mia prestazione del risultato raggiunto, nonostante potesse andare ancora meglio, ma in relazione agli allenamenti sostenuti e alla ripresa dall’infortunio, mi ritengo ampiamente soddisfatto”.

Alla sua prima esperienza nel “nuovo universo” del Kite Foil, la compagna di squadra Irene Tari comincia a farsi la ossa e a capire il livello da raggiungere per poter competere contro atleti di questo calibro.
Conquista il 13^ femminile e seconda italiana, immediatamente dietro alla campionessa olimpica juniores, Sofia Tomasoni, mentre è 73^ in classifica generale. Un’esperienza che la aiuterà sicuramente nella sua crescita per questa categoria:

“In questi quattro giorni di regata – racconta la 17enne pontina – il vento ha condizionato molto le mie prestazioni, passando da leggerissimo a molto forte, con almeno 25 nodi sotto raffica. Ho acquisito sicurezza strada facendo e l’ultimo giorno, con vento forte, è stato particolarmente impegnativo ma proprio in quello ho realizzato i miei migliori parziali pur dovendo utilizzare il pump (un kite più piccolo ma meno performante) nelle ultime due prove.

Sono contenta in ogni caso perché questa è stata la mia prima grande esperienza internazionale nella nuova classe in cui sono stata catapultata in una flotta unica e corposa di campioni di caratura mondiale, che mi hanno indicato senza mezze misure quanta strada devo ancora percorrere e come lavorare per proseguire nella mia crescita atletica”.

Il Presidente del Club Vela Portocivitanova, Cristiana Mazzaferro, esprime tutte le sue considerazioni in relazione alla performance dei suoi atleti:
“Siamo molto soddisfatti della performance di Mario e Irene. Il primo è in assoluta progressione, sia dal punto di vista fisico che da quello puramente tecnico e delle attrezzature e arrivare tra i primi dieci in questo tipo di manifestazione non era affatto facile data la concorrenza forte ed agguerrita. Il suo obiettivo è migliorarsi ulteriormente per arrivare tra i primi cinque, cosa che può tranquillamente raggiungere proseguendo su questa strada.
Per quanto riguarda Irene è stato il suo primo confronto a livello mondiale e, benchè ancora non adeguatamente allenata e attrezzata, si è comportata molto bene, senza temere il confronto con i migliori specialisti dell’ambiente e buttandosi nella mischia senza pensarci due volte. Il suo obiettivo era proprio questo, ovvero testare il livello delle sue avversarie sotto ogni punto di vista e capire quale sia il punto di partenza da cui muovere per portarsi gradualmente a livello. Mi sembra che riesca a capitalizzare velocemente le sue esperienze e lavoreremo per sostenerla in una progressione quanto più rapida possibile”.

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