A poco più di tre settimane dalla fine dei Mondiali di Doha, l’atletica italiana è già proiettata verso il 2020. In questi giorni si sono svolti gli incontri di programmazione per la prossima stagione con molti degli azzurri dell’Atletica Élite Club, il gruppo di merito che coinvolge i migliori uomini e donne del movimento e che conta attualmente 40 atleti. Giovedì a Roma, poi ieri e oggi a Grosseto in contemporanea al raduno giovanile, è stata un’occasione di confronto con lo staff federale per definire il cammino di preparazione che condurrà al nuovo anno, insieme ad atleti, tecnici personali e società di appartenenza. Le Olimpiadi di Tokyo, con le gare di atletica previste dal 31 luglio al 9 agosto, e i successivi Europei di Parigi, dal 25 al 30 agosto, saranno gli obiettivi principali. “Gli incontri – commenta il direttore tecnico Antonio La Torre – sono serviti per entrare sempre più in sintonia, con la Federazione al servizio degli allenatori e degli atleti, in modo che possano rendere al meglio negli appuntamenti che contano. Sono stati discussi i percorsi agonistici e tecnici, considerando che siamo passati da una stagione lunga a un’altra decisamente più corta. Nell’insieme Doha ci ha detto chi potrà avere legittime ambizioni di fare un’Olimpiade da protagonista e chi invece avrà gli Europei come focus prioritario”.
Come andrà affrontato quindi il 2020?
“In questi giorni possiamo davvero renderci conto che il biennio 2019-20 sia da considerare in realtà come un’unica stagione, visto che i Mondiali si sono conclusi da poco. L’attività di fatto è già ricominciata, tant’è che dalla prossima settimana andranno in Kenya per un raduno i mezzofondisti Yeman Crippa e Yohanes Chiappinelli, fino ai primi di dicembre. Subito una ripartenza, ma non potrebbe essere diversamente”.
Due grandi eventi nella stagione che sta per iniziare, ma a distanza ravvicinata: cosa cambia nella programmazione?
“Anche i due appuntamenti che ci attendono, Olimpiadi ed Europei, sono di fatto un blocco unico, con soltanto un paio di settimane di intervallo. Per la prima volta la rassegna continentale arriverà dopo quella a cinque cerchi, anziché precederla, ed è evidente a tutti quanto sia importante. Gli Europei potrebbero essere il palcoscenico della consacrazione, per molti atleti, e spalancare una finestra che riporterà di nuovo a Parigi, quattro anni più tardi, per i Giochi”.
Quali sono le indicazioni che emergono dagli incontri?
“In tutti gli incontri c’è stato un confronto costruttivo, senza atteggiamenti rigidi, ed è decisamente apprezzabile. Dobbiamo capitalizzare al massimo quanto di buono abbiamo fatto quest’anno, ma anche lavorare sugli aspetti, e sono diversi, su cui è ancora possibile migliorare”.

Articolo precedenteCalcio, vincono le prime due e la Roma
Prossimo articoloAnimali, è alle viste SuperCat Show 2019