È stato pubblicato l’ aggiornamento del Protocollo “Allenamenti e Gare per le Squadre partecipanti ai Campionati di Eccellenza maschile e femminile di Calcio a 11 e di Serie C/C1 maschile e femminile di Calcio a 5 LND Stagione 2020/2021”..

Con riferimento alle esperienze già in essere per le attività dei Campionati nazionali della LND e del Settore Giovanile e Scolastico, facendo seguito alla comunicazione del CONI del 24 febbraio 2021 che ha chiarito alla FIGC come “gli eventi sportivi che pur svolti a livello regionale hanno ricadute dirette sugli eventi nazionali” possano essere considerati come attività di “preminente interesse nazionale” e al conseguente inserimento nel relativo elenco dei Campionati di Eccellenza maschile e femminile e dei Campionati di Serie C/C1 di Calcio a 5 maschile e femminile a far data dal 19 marzo 2021, nonché alla comunicazione inviata in data 19 marzo dal Presidente federale al Presidente LND, in base alla quale “alle [suddette] Competizioni, ivi compresa la ripresa degli allenamenti collettivi, dovrà essere applicato il protocollo sanitario attualmente vigente per i Campionati nazionali della LND e le Competizioni Giovanili nazionali organizzate dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC”, è stato aggiornato il presente documento finalizzato alla ripresa delle citate competizioni.

Test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2

La tipologia del test al quale sottoporre il Gruppo Squadra, prima dell’inizio dell’attività agonistica era contenuta nelle indicazioni dei Protocolli richiamati in premessa. Il DPCM attualmente in vigore in materia di misure di contrasto e contenimento dell’emergenza Covid-19. Quest’ultimo (DPCM), in tutti i passaggi in cui prevede l’effettuazione di test per l’ingresso in Italia da paesi con obbligo di quarantena, consente i Test antigenici in alternativa a quelli molecolari. Sulla base di tali considerazioni, la CMSF ha ritenuto ragionevole e affidabile, in aderenza alle recenti acquisizioni e procedure validate, utilizzare per la ricerca del virus SARS-CoV-2, in alternativa ai Test molecolari PCR (comunque indispensabili quali test di conferma), i Test antigenici “quantitativi o semiquantitativi” in chemiluminescenza/fluorescenza, validati da studi scientifici che ne abbiano dimostrato elevata accuratezza e sensibilità, prevedendo l’inserimento obbligatorio di un test settimanale entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara (in caso di disputa di più gare nel corso della stessa settimana il test settimanale va comunque effettuato prima della gara programmata nel fine settimana), per tutto il gruppo squadra, individuato dalle Società.
Per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale, la CMSF suggerisce di individuare, con criteri di scientificità, reale disponibilità sul mercato ed economicità, un test unico o assimilabile per validità, per tutti i singoli campionati. Per quanto riguarda la raccolta del campione biologico (tampone rino-faringeo), essa deve essere comunque effettuata da personale medico o paramedico adeguatamente formato. L’analisi e la refertazione dei Test Antigenici quantitativi sopra indicati dovranno essere effettuate da una Struttura Sanitaria pubblica o privata con regolare autorizzazione regionale. La responsabilità della raccolta del campione e del controllo dei risultati dei Test dovrà essere del Medico Sociale o di un Medico addetto al Protocollo (MAP), preferenzialmente Specialista in Medicina dello Sport e/o iscritto alla Federazione Medico Sportiva Italiana, individuato dalla Società Sportiva come garante delle attività sanitarie a tutela della salute dei calciatori e i componenti il gruppo squadra, un aspetto di cruciale importanza in questo particolare periodo di pandemia. Naturalmente, laddove il Test rilevi la presenza del virus SARS-CoV-2, l’atleta dovrà essere considerato un “contagio”, andrà posto in isolamento/quarantena e non potrà essere schierato in campo. In caso la positività derivi da un test antigenico rapido, sia il soggetto “positivo conclamato” che quello “debolmente positivo” dovrà essere considerato a tutti gli effetti un “contagio” ed essere sottoposto ad un testmolecolare PCR di conferma.
Ove la singola Società Sportiva ritenga di porre in atto ulteriori misure di controllo clinico/strumentale atte a limitare la diffusione del contagio e a garantire ancora maggior tutela nell’ambito del gruppo squadra, potrà attivare in autonomia ogni iniziativa ritenuta utile. Particolarmente raccomandato è l’utilizzo almeno iniziale di test sierologici per la ricerca di anticorpi anti SARS CoV- 2, a scopo di indagine sulla siero-prevalenza nel gruppo squadra stesso.
Si ribadisce che tutti i componenti il gruppo squadra dovranno comunque compilare almeno settimanalmente, e ogniqualvolta si verifichi un mutamento dello stato di salute individuale o se ne presenti la necessità, l’autocertificazione sul loro stato di salute e su eventuali contatti con soggetti Covid-19 positivi intervenuti nei giorni precedenti l’allenamento o la gara o comunque l’ingresso presso il campo di gioco o allenamento, da far pervenire al Medico Sociale o al MAP.

Casi positivi asintomatici

Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

Casi positivi sintomatici

Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test). Casi positivi a lungo termine Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARSCoV2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

Ripresa degli allenamenti/gare per i soggetti Covidpositivi
La gradualità di ritorno dell’atleta agli allenamenti/competizioni dovrà essere valutata dal Medico Sociale del club e/o dal MAP, in relazione al quadro clinico di riferimento (decorso della malattia, test di laboratorio, risultati degli accertamenti previsti per il rilascio della nuova certificazione di idoneità agonistica), e al contesto e alla durata dell’interruzione dell’attività dovuta alla malattia. Si raccomanda, altresì, di considerare le indicazioni contenute nella Circolare del Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del 13 gennaio 2021, avente ad oggetto “Idoneità all’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti Covid-19 positivi guariti e in atleti con sintomi suggestivi per Covid-19 in assenza di diagnosi da SARS-COV-2”.

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