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«Sulla griglia di partenza la Lazio è indietro rispetto alle altre. Vedo superiori Napoli, Juve, Roma e Inter». Così Marcello Carli, direttore sportivo dell’Empoli, prossimo avversario della Lazio nel weekend di campionato. Ai microfoni di Radiosei, il dirigente toscano prosegue con un’analisi sull’ultima prestazione degli uomini di Martusciello: «Non siamo contenti dell’approccio dell’ultima gara, non è stato da squadra coraggiosa. Voglio vedere undici matti con la voglia e le idee per vincere. Spero che la squadra ha capito che serve coraggio, sia con la Lazio, sia nella prossima con la Juve. Con queste squadre al 90% perdi, però se fai una partita coraggiosa magari la spunti. Se sei troppo timorosa è un atteggiamento che poi paghi anche con le piccole. Se noi aspettiamo sappiamo di rischiare di prendere gol. A me la Lazio piace. Due anni fa secondo me era pronta a far parte delle big. Quando giocammo in un Olimpico con 50mila persone mi è sembrato una squadra fortissima. L’anno scorso poi non c’è stata una crescita, ma si deve essere anche pazzi per crescere. I giovani ogni tanto ti danno qualche delusione, ma le loro soddisfazioni le regalano. Bisogna sempre pensare a un calcio propositivo». E sui rapporti con la dirigenza biancoceleste: «Io ho stima di Tare, persona seria e competente. Non conosco Lotito, ma so che ha uno staff importante. Inzaghi è uno moderno, giovane. È successo qualcosa tra l’allenatore e la squadra lo scorso anno. Non prendo come alibi il mercato, non è il mio modo di pensare. Se non ci sono i risultati vuol dire che qualcosa all’interno non ha funzionato. Le responsabilità sono di tutti. Roma è un ambiente difficile. Inzaghi per noi? Non abbiamo mai pensato di ingaggiarlo. Quando abbiamo saputo che Giampaolo non sarebbe rimasto, abbiamo puntato subito su Martusciello. Simone è un profilo che stuzzica, come Oddo o De Zerbi, ma la nostra scelta è stata quella giusta. Con Lotito ci ho fatto una chiacchierata qualche anno fa per Hysaj, trattavamo sul prezzo tra i tre e i quattro milioni, Tare ci aveva visto giusto, ma Lotito in trattativa è un duro».

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