#IoVadoAGiocareALocri-

Una Befana carica di emozioni, sorrisi, solidarietà e tanto sport. Un’Epifania, quella vissuta a Locri, all’insegna dello sport che educa ai valori e alla legalità. Piazza dei Martiri si è trasformata per una mattinata nel Villaggio del Csi, in cui piccoli e grandi hanno potuto indossare calzoncini e maglietta, portando nel loro zainetto la buona dose di coraggio e altruismo che ogni sportivo serba nel proprio animo. Un “no” alla paura fortemente voluto dal Centro sportivo italiano, con a capo il suo presidente nazionale, Massimo Achini, presente alla mattinata assieme a oltre 500 bambini. Al suo fianco hanno risposto presente anche il Vescovo di Locri-Gerace Francesco Oliva e il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, che simbolicamente hanno dato il calcio di inizio all’iniziativa. A riaffermare il primato dello sport, anche dinnanzi alle minacce, le calciatrici dello Sporting Locri: proprio dalla notizia del possibile ritiro della squadra di calcio a 5 femminile reggina, vicecampione nazionale Csi, è partito un naturale tam tam che ha fatto convogliare nella punta dello Stivale sportivi da tutta la Calabria dal Mezzogiorno e anche da altre zone d’Italia. Chiarissimo il segnale che il Csi ha voluto lanciare: lo sport non chiude mai. Non lascia, semmai raddoppia. Di certo la risposta è stata positivissima, dimostrazione evidente di come lo sport, seppur in un territorio “difficile”, riesca sempre a essere un sano vettore di crescita sociale. Locri città aperta … ha respinto al mittente tutti i tentativi di influenzare un mondo, quello sportivo, che da sempre riesce a trarre il meglio dai giovani del Sud Italia. Accanto allo Sporting Locri tante le esperienze di “Sport Sociale” presenti: dalla scuola calcio etica e Llibera “Don Milani” di Gioiosa Ionica all’Aspi Padre Monti di Polistena, che due stagioni fa, anch’essa fu ad un passo dal ritiro da un campionato giovanile per via di atti violenti al suo danni. Fino a giungere alla “Reggio a colori” , formazione sperimentale con 20 ragazzi di 11 nazionalità diverse, profughi da pochi mesi in Italia. Storie e testimonianze di una cultura sportiva che si fondono con la piazza e il territorio per testimoniare che lo sport non può essere mai chiuso per violenza o atti di criminalità organizzata.

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