Avremmo voluto parlare della tragedia di Genova, del crollo del ponte Morandi, ma di cose più o meno intelligenti ne sono state dette troppe. Specialmente la politica avrebbe avuto il dovere di tacere, così come Autostrade avrebbe dovuto dire “scusate, abbiamo sbagliato”. Invece nell’Italietta delle macchine che cadono giù da un ponte ormai tutto è lecito, per cui via andare, si passi pure al calcio. Che per lo meno ha risparmiato match con la mente occupata a quelli di Genoa e Sampdoria, e già siamo un passetto avanti.

La prima giornata regala sorrisi alle prime tre dello scorso campionato, che sbancano Verona, l’Olimpico laziale e la Torino granata. Atteso alla prova del nove l’arcinoto Cristiano Ronaldo, che alla prima giornata viene invischiato nella polemica dalla moglie del portiere clivense, bei tempi quelli in cui si parlava il giusto e si evitava soprattutto di straparlare. Il gol più bello della giornata è quello di Immobile, che con buona pace del rientrante Carlo Ancelotti si mette in tasca tre difensori partenopei e lascia di sasso il portiere antagonista. La rete di Ciruzzo non mitiga però il rammarico di Simone Inzaghi, che come il fratello Pippo a Bologna perde in casa al debutto, risultato finale Bologna 0-Spal 1, quasi da non crederci.

Perde pure il Cagliari, fortuna che l’allenatore Maran aveva detto “non vediamo l’ora di cominciare”, se il buongiorno si vede dal mattino in Sardegna è aria di sorci verdi. Bene di contrasto l’ex romanista Andreazzoli, allenatore che prosegue nella massima serie la striscia positiva della scorsa stagione, quella della promozione di un Empoli che piace e convince. Piace pure, e contro ogni pronostico vince, il Sassuolo, che annichilisce la corazzata Inter con un rigore-gol di Berardi, uno che a ogni edizione di calcio mercato pare la sora Camilla, tutti la vogliono ma nessuno se la piglia. Pari e patta fra Parma e Udinese, coi friulani che rimontano il doppio svantaggio, mentre il posticipo del lunedi vedrà opposta l’Atalanta al Frosinone.

Detto dei rinvii di Sampdodria-Fiorentina al 19 settembre e di Milan Genoa il 31 ottobre, ci soffermiamo sullo stadio Olimpico romano. Che non ha parcheggi, che l’area attorno allo stadio moltiplica la nevrosi di una città allo sbando, vedi oltre alla tatitanza dei posti auto il traffico congestionato e il consueto caro biglietti, vera e propria mannaia per il pubblico. In compenso però sono stati realizzati ai piedi di ogni curva i cosiddetti “palchi lanciacori”. Già, l’Olimpico ostenterà due pedane, ovvero spazi agibili per due ultrà e persone scelte dai tifosi da cui si potrà incitare la curva e guidare il tifo durante la partita. Ecco, la macchina non sapremo dove parcheggiarla. In compenso avremo gli spazi per le arringhe. Che, per la cronaca, sono costati ventimila euro…

Articolo precedenteLuca Pancalli, ancora encomi all’Italbasket e al nuoto paralimpico
Prossimo articoloRugby Frascati Union 1949, ufficializzato l’organigramma per la stagione 2018-19