Percorsi ricchi di fascino, storia e cultura, dedicati ai motociclisti desiderosi di scoprire alcuni dei luoghi più belli del nostro Paese. Il Protocollo di Intesa siglato tra la Federazione Motociclistica Italiana e il Fondo Ambiente Italiano trova una prima applicazione nella stesura e pubblicazione di itinerari in moto nei dintorni dei Beni del FAI. Nove tracciati – a cui ne seguiranno altri – che propongono un Mototurismo di qualità ed ecosostenibile nei pressi di rinomati punti di interesse:

 

• Piemonte: Castello di Masino a Caravino (TO)

• Lombardia: Villa Panza a Varese, Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) e Monastero di Torba a Gornate Olona (VA)

• Veneto: Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD)

• Umbria: Bosco di San Francesco ad Assisi (PG)

• Lazio: Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM)

• Basilicata: Casa Noha a Matera

• Puglia: Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce

• Sardegna: Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA)

• Sicilia: Giardino della Kolymbethra ad Agrigento

I valori fondamentali dell’attività mototuristica si basano sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale italiano e sul rispetto dell’ambiente. L’obiettivo principale del mototurismo ecosostenibile è la preservazione dell’ambiente naturale e la ricerca di un nuovo equilibrio tra motociclismo e natura che favorisca la miglior convivenza possibile.

Da nord a sud, ecco i dettagli dei nove itinerari alla scoperta dei dintorni dei Beni del FAI, che potranno essere seguiti utilizzando il proprio smartphone:

 

I dintorni del Castello e Parco di Masino a Caravino (TO): nel Canavese alla scoperta della Serra e dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea (Lunghezza percorso 117 km; dislivello 1.800 m)
L’itinerario prende il via dal Castello di Masino, sontuosa dimora dei Valperga oggi di proprietà del FAI, e si addentra nelle piccole strade dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, ne attraversa la piana e ne esplora le alture e i borghi più autentici. Un percorso interessante anche dal punto di vista naturalistico che tocca le sponde del Lago di Viverone, zig-zaga nei boschi della Serra, attraversa navigli e campi coltivati.

 

Un giro nel varesotto alla scoperta di quattro Beni del FAI: Villa e Collezione Panza, Villa Della Porta Bozzolo, Monastero di Torba e Casa Macchi (Lunghezza percorso 122 km; dislivello 2.000 m)

L’itinerario parte da Villa Panza; usciti da Varese, la strada si addentra tra i boschi del “Brinzio” per ricongiungersi alla Valcuvia, dove si trova Villa Bozzolo. Poi si sale verso il passo del Cuvignone e la discesa è a picco sul Lago Maggiore, di cui si percorrerà un tratto di sponda fino al celebre Santuario di Santa Caterina del Sasso. Su strade poco frequentate, tra campi, laghi e paludi, si raggiungerà infine la Valle Olona, dove si trovano il Monastero di Torba, le rovine di Castelseprio e il borgo di Castiglione Olona.

 

I Colli Euganei: luoghi da non perdere nei dintorni di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) (Lunghezza percorso 72 km; dislivello 950 m)
L’itinerario, che inizia e termina alla raffinata villa di inizio Cinquecento, oggi proprietà del FAI, è suddiviso in due parti: la prima è prevalentemente culturale, la seconda (da Este in poi) è quella motociclisticamente più interessante. Si attraversano i Colli Euganei prima su a Calaone, poi giù ad Arquà Petrarca e Galzignano e poi su fino al Passo del Roverello e ancora su, fino al Valico del Roccolo (353 m slm).

I borghi e i tesori dell’Umbria nei dintorni di Assisi (Lunghezza percorso 121 km; dislivello 2.100 m)
L’itinerario ha come punto di partenza e arrivo il Bosco di San Francesco ad Assisi, un pezzo intatto di paesaggio umbro interamente recuperato dal FAI. Il giro comincia subito col tratto più interessante per i motociclisti: le pendici del Monte Subasio. Si arriverà a Spello e, dopo aver attraversato Foligno, si toccheranno anche i borghi di Trevi, Montefalco, Bevagna e Bettona, prima del rientro ad Assisi.

 

Lazio nascosto: da Tivoli a Subiaco attraverso le pieghe (e le sorprese) dell’Appennino (Lunghezza percorso 155 km; dislivello 3.026 m)
L’itinerario parte dal Parco Villa Gregoriana a Tivoli, concesso in comodato al FAI dal Demanio nel 2002, e attraversa aree selvagge dell’Appennino, andando a toccare luoghi di grande interesse storico-culturale. Il tracciato comincia subito a curve: la prima tappa, Palestrina, viene raggiunta dall’alto, grazie a una stretta strada sul crinale, che parte da Poli. Meta dell’Itinerario è Subiaco, tipico borgo coronato da una maestosa rocca, reso famoso per i monasteri benedettini che sorgono nelle sue vicinanze. Al ritorno, tra le infinite curve, si scopriranno i borghi di Ciciliano, Vicovaro e Castel Madama.

 

Su e giù per colli della Basilicata: da Matera a Tricarico rientrando per Irsina (Lunghezza percorso 190 km; dislivello 2.659 m)
Partendo dal centro storico di Matera, dove si trova Casa Noha, proprietà del FAI nel cuore dei Sassi, l’itinerario percorre strade meravigliose e poco frequentate, su e giù per dolci colline. Si costeggiano le rive del lago San Giuliano e poi si sale su un altipiano panoramico fino al borgo medievale di Tricarico. Da qui comincia il rientro, che passa per il borgo medievale di Irsina, attraversa poi la riserva naturale del Bosco Difesa Grande, al confine con la Puglia, e risale infine a Matera passando dal quartiere La Martella.

 

Grande anello intorno a Lecce, alla scoperta della Costa Adriatica e del cosiddetto Salento Greco (Lunghezza percorso 154 km; dislivello 185 m)
L’itinerario prende avvio dall’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, affidata al FAI dalla Provincia di Lecce nel 2012, e permette di assaporare la bellezza e la pace delle meravigliose campagne salentine, così come l’autenticità dei suoi centri abitati. I punti di interesse disseminati lungo il percorso sono davvero molti e di grande varietà: dapprima la costa adriatica, con i suoi parchi archeologici e le sue spiagge e oasi naturalistiche, quindi il Salento greco, area a Sud di Lecce dove si trovano alcuni dei più importanti borghi salentini dal punto di vista storico-artistico: Galatina (con la sua celebre basilica affrescata), Nardò (con la sua piazza barocca), Copertino (famosa per il suo castello).

 

Alla scoperta del Sud-Ovest della Sardegna (Lunghezza percorso 210 km; dislivello 1.750 m)
L’itinerario, che inizia dalle Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA), affidate in concessione alla società Ing. Luigi Conti Vecchi (Eni Rewind) e dal 2017 valorizzate dal FAI, percorre strade inedite e poco frequentate. È molto vario: dopo un primo tratto di costa, prima antropizzato e poi mozzafiato (dopo Chia), penetra nell’entroterra fino ad addentrarsi nei monti selvaggi della Riserva Gutturu Mannu. I punti di interesse disseminati sul percorso sono molteplici: nuraghe, parchi archeologici, spiagge, chiese romaniche, miniere, necropoli in cima ai monti, etc.

 

Alla scoperta dei dintorni di Agrigento (Lunghezza percorso 153 km; dislivello 2.750 m)
L’itinerario parte dal Giardino della Kolymbethra, gioiello archeologico e agricolo nella Valle dei Templi di Agrigento, affidato in concessione al FAI dalla Regione Siciliana nel 1999. Dal parcheggio del parco archeologico si aggira a sud ovest la città passando dalla Casa di Pirandello, per prendere poi la direzione nord. La prima tappa lascia stupefatti: i vulcanelli di Macalube. Proseguendo il percorso, il paesaggio diventa sempre più selvaggio, fino a raggiungere i borghi di Sant’Angelo Muxaro, Racalmuto e Naro. La tappa successiva è Palma di Montechiaro, città del Gattopardo, per procedere poi verso la costa, da cui si rientra ad Agrigento.

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