Felice Pulici è morto. Aveva 73 anni, se ne andato in punta di piedi, al termine di una lunga malattia. Campione d’Italia con la Lazio nel 1974, è stato dirigente sportivo: con la Lazio, con la Federazione sport silenziosi e con il Coni Lazio, del quale è stato vice presidente. Era nato a Sovico, in Lombardia, ma era un romano d’adozione, amato dai tifosi laziali e rispettato da quelli di fede romanista. Oltre che nella Lazio, giocò con Lecco, Novara, Monza e Ascoli.

Il cordoglio della Lazio
“La S.S. Lazio, il suo Presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Felice Pulici, portiere della squadra biancoceleste che nel 1974 vinse il primo storico Scudetto Il Club si unisce al dolore della famiglia”.

Amarcord, la lettera di Giorgio Chinaglia
27 Luglio 1975. Caro Felice, ti scrivo queste due righe per farti gli auguriper la stagione che sta per iniziare. Forse questa è la prima volta che scrivo a qualcuno, non mi era mai capitato di scrivere. Felice, io spero che tu abbia capito perché ho fatto questo, mi costerà molto, non in soldi, ma non ero contento e tu lo sai. Il Chinaglione vostro non c’è più, ma forse a qualcuno anzi farà piacere, ma non fa niente, ho sempre cercato di essere leale con tutti ma si vede che non ero abbastanza bravo. Felice, scusami con Polentes per quella volta a Empoli e spero che lui abbia capito [la Lazio aveva preso gol, e Chinaglia aveva dato una manata a Polentes colpevole, a suo dire, della débacle]. Felice, quest’anno per te è molto importante perché è la tua occasione per andare in Nazionale (quella Vera), la concorrenza si è limitata a due persone, Zoff e Castellini, ma siccome tu sei più bravo di Castellini non ci dovrebbero essere problemi, perché tu sei bravo (meno che nelle uscite). Spero che capirai che qualche volta che me la sono presa con te era perché ti volevo bene e cercavo di spronarti. Felice, io vi seguirò sempre e sono sicuro che tutto andrà bene. Io non sono mai stato invidioso di nessuno, ma adesso un po’ di invidia ce l’ho a sapere che mi mancherete, ma purtroppo ho la famiglia a cui devo dare soddisfazioni. Saluti a tutti, a Renzo [Garlaschelli] in particolare. Grazie per aver perso tempo a leggere.(Giorgio Chinaglia)

Articolo precedenteCanottaggio, Chianciano Terme, assegnati i titoli italiani Indoor Rowing
Prossimo articoloRoma volley ko a Leverano