Il percorso è nervoso, da specialisti veri: pochi metri pianeggianti, dossi e continui cambi di pendenza da gestire. Gli azzurri hanno preso confidenza stamattina con il saliscendi degli Europei di cross di Lisbona, edizione numero 26, nella classica ricognizione del percorso alla vigilia: l’erba tiene bene lungo l’intero anello, di fango ce n’è soltanto nell’area di partenza ma le previsioni meteo non escludono qualche goccia di pioggia nella tarda mattinata di domani, in coincidenza con le prove senior. A 24 ore dall’evento sulla grande conca del Parque da Bela Vista splende il sole e tra i 35 azzurri (sei squadre e la staffetta mista) prevale ottimismo e concentrazione. Tanta salita – dopo la partenza svolta a destra e inizia subito la scalata – e altrettanta discesa ripida, non meno insidiosa, in particolare nei quattrocento metri finali del giro “lungo” da 1500 metri che gli atleti dovranno ripetere più volte a seconda della categoria, abbinato a un “corto” da 500 metri.

L’uomo di punta della spedizione azzurra, Yeman Crippa, è arrivato ieri pomeriggio dal Kenya, via Istanbul: serata davanti allo smartphone a tifare la sua Inter contro la Roma e poi mattinata dedicata allo studio del percorso sul quale sfiderà alcuni tra i migliori interpreti della specialità, dal campione in carica Filip Ingebrigtsen, al belga Isaac Kimeli secondo un anno fa, al duo di ex vincitori turchi Aras Kaya e Ali Kaya, allo svizzero Wanders e al ventenne spagnolo Oumaiz: “Il percorso è durissimo – l’impressione di Crippa – ma è meglio così, almeno farà selezione e potremmo rimanere in pochi negli ultimi giri. Cercherò di correre facile, passettini corti, e proverò a staccarli tutti, anche se non ho preparato al cento per cento il cross, perché sono già focalizzato sulla stagione di Tokyo 2020 e questa è soltanto una tappa di passaggio: le quattro settimane in Kenya a 2400 metri sono andate super bene. Se i turchi sono in forma, il percorso è adatto alle loro caratteristiche e diventano i più pericolosi, quindi bisogna stare incollati a loro e poi provare a superarli”. A squadre si ricomincia dal terzo posto della scorsa edizione a Tilburg: “Sì, anche con il team si può fare bene – conclude Crippa, 23 anni, primatista italiano dei 10.000 in occasione dell’ottavo posto ai Mondiali di Doha, due volte a segno agli EuroCross da under 20 (2014/2015) e due volte bronzo da under 23 (2016/2017) – siamo una bella realtà, c’è mio fratello Neka, Said El Otmani e altri ragazzi come Fontana e Gerratana che si sono distinti nei cross in Italia”.

Tra i temi principali della domenica portoghese c’è anche il nuovo assalto di Nadia Battocletti al titolo europeo under 20: “Probabilmente stavolta sarà ancora più difficile perché quest’anno ci sono cinque campionesse europee under 20 tra pista e cross – osserva l’azzurrina, 19 anni, pensando alla svizzera Sclabas, alla slovena Lukan, alla polacca Dudek e alla tedesca Schneiders, senza dimenticare la portoghese Machado che ha stupito nei cross di novembre -. La qualità è molto più alta rispetto alle altre edizioni e parto dall’idea di non sottovalutare nessuna, ma neanche di sopravvalutarle. Gareggeremo su un percorso bellissimo da vedere e tosto da correre: si avvicina un po’ alla corsa in montagna”. In squadra, con sé, avrà anche due fresche campionesse del mondo del mountain running, l’oro individuale Angela Mattevi e Anna Arnaudo, le cui caratteristiche potrebbero adattarsi alla particolarità del percorso.

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