di Pietro Paolo Dorigo
Neanche a dirlo, gli anticipi della serie A sovvertono i pronostici, e chi pensava a un allungo di Inter e Juventus resta stavolta a bocca aperta. Al “Meazza” la Roma sciancata dalle defezioni di Dzeko e Pau Lopez, cui s’aggiunge in corso d’opera Santon, strappa un pareggio che la dice lunga sulle potenzialità della squadra romanista, capace di stoppare l’attacco più forte del campionato, ovvero la coppia Lukaku-Lautaro, e di trovare l’ennesimo ruolo al prodigio Zaniolo, stavolta finto nueve che rischia perfino di fare lo scherzo dell’ex a chi l’ha sdoganato due mercati fa senza pensarci altrettante volte, due. Ma la protagonista di giornata più della compagine giallorossa stavolta diventa la Lazio, che ribalta la Juventus con un 3-1 dove manca perfino la firma di Immobile, che fra le altre cose fallisce pure un calcio di rigore. E buon per la Juventus che in porta gioca quel portiere polacco che alcuni definiscono “codice fiscale”, per l’improponibilità della pronuncia. Nell’Olimpico costellato da quarantacinquemila cuori biancocelesti e quindicimila amanti della Vecchia Signora la formzione di Inzaghi raccoglie tre punti che l’avvicinano ulteriormente alla vetta, col “rischio”, si fa per dire, di andare a infastidire quanto prima le battistrada. Nel frattempo l’Atalanta riaggancia il treno-Champions, mentre il Napoli più irriconoscibile degli ultimi anni raccoglie un pareggio a Udine al cospetto di una compagine che fino a oggi non aveva certo entusiasmato la platea, al punto di aver già cambiato l’allenatore. Nel prossimo turno la Roma ospita la Spal e la Lazio va a far visita alla rivelazione Cagliari. Ah, per la cronaca, quella della Sardegna Arena sarà gara da posticipo, si gioca alle 20 e 45 di lunedi 16 dicembre.

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