Ci sarà anche la nazionale italiana di Mike Piazza nella 30ª edizione dell’Haarlem Week di baseball, che si svolgerà dall’8 al 15 luglio 2022 allo stadio Pim Mulier. Sarà una settimana speciale, che vedrà in campo sul prestigioso diamante olandese alcune big: Paesi Bassi, Italia, Giappone, Cina Taipei, Cuba e Stati Uniti.

«Anche senza la cancellazione del Super Six, per il quale ci eravamo espressi per primi sulla necessità di spostarlo – dice Andrea Marconpresidente Fibs – l’Haarlem Week sarebbe stato l’evento clou del 2022. Da diversi mesi abbiamo dato la nostra adesione a questo torneo pieno di fascino, dal livello di gioco altissimo».

«Grazie all’aiuto delle società – prosegue Marcon – siamo riusciti che ci sono venute incontro per il campionato (che si fermerà nei weekend del 9 e del 16 luglio), ci presenteremo ad una manifestazione di prospettiva, che ci permetterà, senza l’assillo della vittoria a tutti i costi, di prepararci al World Baseball Classic del prossimo anno. Questa storica manifestazione, arrivata a trenta edizioni, consolida anche il rapporto tra Italia e Olanda, le storiche regine continentali, che non erano mai arrivate a questo livello di collaborazione».

«Sarà una grande festa di baseball – sottolinea il direttore del torneo Léon Ravestein – Volevamo festeggiare il nostro trentesimo anniversario con un livello ambizioso; abbiamo quindi chiesto ai paesi invitati di venire ad Haarlem con la miglior squadra possibile».

«La strada per ottenere l’okay delle sei nazionali – aggiunge Ravestein – è stata lunga e stressante, ma come direttore del torneo sono sinceramente orgoglioso del risultato e grato che le federazioni dei paesi partecipanti abbiano fatto tutto il possibile per renderlo possibile. Dall’8 luglio potremo vedere il miglior baseball d’Europa».

La Settimana di Haarlem fu inaugurata nel 1961 e ha visto sfilare le più importanti nazionali del mondo. In quindici edizioni ha vinto una rappresentativa statunitense (sei i successi del team Sullivan), cinque le vittorie di Cuba, quattro per Olanda e Giappone, una per Canada. L’Italia, che parteciperà alla prestigiosa manifestazione per la sesta volta, nel 1972 conquistò il terzo posto nella classifica della poule B alle spalle di Antille Olandesi e OIanda.

Nel 2000, nel 2004 e nel 2018 gli azzurri si sono piazzati al quinto posto. Nel 2000 i ragazzi di Silvano Ambrosioni vinsero 1-0 con Taipei, misero paura a Cuba (3-2) e andarono al tappeto con gli Usa (debutto di Simontacchi), Olanda e Giappone, chiudendo con un record di una vittoria e 4 sconfitte. Nelle ultime due partecipazioni gli azzurri hanno archiviato il torneo con due vittorie e tre sconfitte. Diciotto anni fa, con Davide Dallospedale miglior battitore del torneo, i ragazzi di Giampiero Faraone vinsero con i Reno Astros (Usa) e con l’Olanda per 3-1, ma persero con Taipei, Giappone e Cuba. Nell’ultima edizione disputata (quella del 2020 è stata cancellata per il Covid) il team di Gilberto Gerali vinse con Cuba (7-3) e con la Germania (3-1) e soprattutto fece una grande figura contro le due asiatiche: il Giappone ebbe ragione della nostra nazionale con uno squeeze di Umino al 10°, mentre Taipei s’impose per 4-3 al tie-break. Senza storia la classica sfida con gli Orange, vittoriosi per 7-0. Nei playoff, con Maestri partente, l’Italia perse con i campioni d’Europa per 2-1, subendo il punto decisivo al 9° Nell’ultima gara del 2018 arrivò anche il ko con Cuba (9-5).

Nei mesi che ci separano all’Opening Day dell’Haarlem Week le nazionali prepareranno il roster: sia i padroni di casa allenati da Evert-Jan ‘t Hoen che gli azzurri di Mike Piazza si presenteranno al via con gli uomini migliori.

Il Giappone, detentore del trofeo, ha annunciato che si presenterà con una delle squadre universitarie più forti del paese e lo stesso dovrebbe fare Taipei, finalista nel 2018. Cuba schiererà probabilmente in Olanda una selezione del della serie nacional. Lo zoccolo duro sarà l’Alazanes de Granma, rinforzato da altre stelle del massimo campionato cubano.

Gli Stati Uniti torneranno dopo qualche anno di assenza all’Haarlem Week con la migliore selezione universitaria possibile, per onorare nel migliore dei modi questa trentesima edizione che fin da adesso promette spettacolo.