Sarà ancora una volta Giacomo Leoni a dirigere in campo Tuscania versione 2022/2023. Dopo aver esordito in A2 proprio con la maglia bianco azzurra nel 2014 il forte palleggiatore genovese, classe 1995, ha poi calcato i più prestigiosi palcoscenici nazionali, dalla Superlega (con Padova e Ravenna) a Massa e Alessano in A2 prima di far ritorno a Tuscania nel 2019 nel primo anno di A3 interrotto dalla pandemia. Poi Civita Castellana, Pineto e Portomaggiore.

“Penso a tre anni fa quando eravamo secondi in classifica e siamo stati costretti a fermarci per il covid. E’ come se tornassi per cercare di finire un qualcosa che avevamo iniziato tempo fa – afferma Leoni. Anche se le trattative sono state un po’ lunghe e complesse, da parte mia sono stato sempre fermamente deciso a tornare e sono davvero molto, molto contento perché conosco molto bene la società, le sue ambizioni e la sua la serietà. Poi per Sandro Passaro, una presenza che assolutamente sposta gli equilibri. E’ vero che non mi ha mai allenato ma lo conosco di persona e ci siamo già sentiti telefonicamente. È una persona che stimo molto ed è considerato da molti uno dei migliori in circolazione per la categoria, sicuramente per Tuscania un valore aggiunto non da poco. Anche la squadra che sta costruendo è secondo me di ottimo profilo, conosco quasi tutti i miei futuri compagni, sono atleti molto professionali e affidabili”.

Quali i tuoi obiettivi, personali e di squadra?
“Negli ultimi due anni ho avuto un infortunio a Civita e poi l’anno scorso prima a Pineto e poi a Portomaggiore ho risentito di problemi alla caviglia che adesso per fortuna ho risolto. Sicuramente punto a un’annata intera di alto profilo. Per quanto riguarda la squadra, è di un buon livello ed ha ampi margini di crescita: dovremo impegnarci al massimo e sicuramente riusciremo a toglierci delle belle soddisfazioni”.

Il tuo rapporto con il paese e con i tifosi.
“Sono arrivato qui otto anni fa per il mio il primo anno in serie A, nella pallavolo dei ‘grandi’, e Tuscania mi ha da subito dato moltissimo. In quell’anno lì, ho conosciuto tantissime persone che mi hanno veramente dato molto e quindi la sento un po’ come se fosse una seconda casa. Sono stato poi contentissimo di tornare tre anni fa ma purtroppo il covid ha fermati sul più bello. Con il paese ho un rapporto bellissimo, è un centro fantastico pieno di persone con un sacco di passione per questo sport. Poi conosciamo tutti benissimo la Bolgia… Non vedo l’ora di arrivare per salutare tutti”.

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