Ai microfoni di News.Superscommesse è intervenuta Lara Caravello, giocatrice classe 1994 che dopo la stagione appena conclusa nel campionato di volley femminile di Serie A1 a Cuneo ha annunciato il suo ritiro dal volley giocato. Caravello ha raccontato delle emozioni legate a questa scelta e dei suoi grandi successi in carriera, soprattutto negli ultimi anni a Conegliano.

Lara, ti abbiamo visto con le lacrime in un’intervista dare l’annuncio del ritiro dal volley giocato. Ci racconti le tue emozioni?
È stata una decisione sofferta e ovviamente maturata da un po’ di tempo. Sofferta perché la pallavolo mi ha accompagnato per tantissimi anni. Ho iniziato a giocare a 6 anni e il volley ha sempre occupato il 90% delle mie giornate. Come tutte le decisioni importanti porta con sé un sacco di emozioni, per questo in quel momento ero così.

Hai già progetti per il tuo futuro?
Voglio prendermi un po’ di tempo per decidere quale sarà la mia attività lavorativa principale. Di sicuro voglio continuare nel mondo del volley. Il mio grande obiettivo è quello di allenare. Nell’immediato lo farò nel beach volley.

A 26 anni dopo tanti campionati in serie B e A2 hai coronato il sogno di giocare in A1 a Conegliano. Che ricordo ti ha lasciato quell’esperienza?
Conegliano è stata per me un’esperienza importantissima, sia a livello personale che tecnico. A livello personale mi porto via un sacco di amicizie e rapporti bellissimi con campioni che non pensavo potessero avere una predisposizione così grande all’aiuto. Mi hanno supportata da subito, per me era l’esordio in A1, le compagne sono state speciali con me. (…) A livello tecnico ho imparato tantissimo con un sistema di gioco completamente diverso da quello al quale ero abituata. Sono cresciuta tantissimo anche semplicemente allenandomi con giocatrici incredibili.

Un’esperienza che ti sarà tornata utile anche a Cuneo in questa stagione, anche se non è stato un anno semplice. Come giudichi l’annata in Piemonte?
È stato un anno molto complicato, ho fatto fatica ad essere al 100% della mia forma. Un po’ mi dispiace di questo, però penso di essere stata un punto di riferimento per le mie compagne e di aver dato il 100 % di quello che avevo a disposizione.

Immaginavi da adolescente, quando il volley stava diventando un impegno serio per te, di raggiungere questi risultati?
L’ho sempre sognato, fin da piccola desideravo raggiungere livelli altissimi, ma sapevo che non sarebbe stato facile. Ho raggiunto la serie A1 con Conegliano tre anni fa, a 26 anni: non dico che avevo perso la speranza, ma ero consapevole che fosse difficile. Non mi sono però mai arresa, ho continuato ad allenarmi per raggiungere quel risultato. Ha aiutato anche il cambio di ruolo, perché prima di Conegliano giocavo banda. A 16-17 anni i grandi club cominciano a mettere gli occhi sulle giocatrici più promettenti e fisicamente dotate. Non è vero però che se a quell’età non passa il treno giusto le occasioni finiscono. Io ne sono la prova.

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