stadioroma
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Vittorio Sgarbi, critico d’arte, scrittore ed opinionista, è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per parlare dell’argomento Stadio della Roma. «All’inizio di questa nuova amministrazione sembra ci sia stata una specie di accondiscendenza sullo Stadio della Roma, quando poi la stessa amministrazione non vuole le Olimpiadi. Uno poteva fare lo Stadio dove il panorama orizzontale non viene deturpato. Non ne vedo l’urgenza poi in relazioni anche a quelli che sono i problemi a Roma». Sono le torri il problema? «Il disegno è abominevole. Fino ad ora siamo stati fortunati ad evitare i grattacieli a Roma. Se uno costruisce un anfiteatro seguendo la sensibilità ed il gusto della storia degli anfiteatri va bene, se uno autorizza queste cose allora parliamo di un abominio. L’idea delle torri prova l’incapacità di capire quello che anche il Fascismo ha capito. Questo stadio cambierebbe il destino architettonico della città di Roma». Lo stesso Fuksas disse che il progetto era bruttissimo. Come la pensa? «Lui stesso ha fatto un grattacielo discutibile a Torino. Invece di accontentarsi di fare uno stadio orizzontale hanno avuto questa idea di introdurre questo elemento per mostrare quanto lui è bravo. Con quel disegno si interromperebbe il percorso naturale dell’urbanistica di Roma. Mi stupisce che le autorità autorizzino un’opera come lo Stadio della Roma perché realizzata con fondi privati». Le sue linee guida per fare lo Stadio della Roma? «Intanto gli americani devono adattarsi a Roma. Roma può vivere senza gli americani, mentre la Casa Bianca è ispirata a Palladio. Si dovrebbe costruire lo stadio seguendo le strutture romane. Quelle torri sembrano pensate da un maniaco sessuale».

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