di Antonello Ricci
1977. Quarant’anni fa. Viterbo era una città diversa. Piccola agricola “rugosa”. Senza università senza movida senza PalaMalè. Le sue notti somigliavano ancora spiccicate a quell’infinito notturno metafisico – deserto e splendido – immortalato nei primi ’50 a piazza d’Erbe da Federico Fellini. Una città piccolo-borghese, perbene e benpensante. Anche un po’ ipocrita, se vogliamo.
Quarant’anni fa esatti, in una città così diversa da oggi, in quella specie di vuoto pneumatico-sociale, accadde un miracolo. Inquietante e meraviglioso. Cento ragazzi si arrampicarono sugli spalti della giovane palestra della Verità e sciolsero al cielo un canto, solenne e fragoroso. Quel canto immortalò i 10 giovani leoni che in un paio di stagioni seppero innalzare il basket viterbese dall’eroica preistoria del campetto in asfalto appena fuori porta Fiorentina ai fasti della serie B. Subito poi sarebbero venute le – brevi, ma intense, e nobili – stagioni del basket nostrale femminile, sarebbe giunto il tempo di Linnell Jones, leggendario-adorato “ragnetto” nero. Campionessa di statura mondiale.

Si chiamavano Boys, quei ragazzi, Boys ’77. Quarant’anni dopo, il miracolo ritorna. Quei 100 ragazzi, ormai uomini fatti – chi padre chi nonno – si sono ritrovati, si sono costituiti in associazione e sabato 9 settembre – a partire dalle 18.00 – saliranno di nuovo i gradini della loro tribuna per soffiare tutt’insieme sulle candeline del loro quarantesimo compleanno.
Una festa di tutto il basket viterbese che durerà fino a mezzanotte in punto. Ricco il programma. Un mini torneo “vecchie glorie”: triangolare giocatrici, giocatori e un improvvisato-appassionato team in rappresentanza dei Boys ’77. Interviste a bordocampo e riconoscimenti (su tutti, quello di “Ambasciatore del basket”). Ospiti d’onore dirigenti, giocatori e tifosi di quella lunga stagione di gloria cestistica. Per restare agli uomini, qualche nome: da Toni Santi a Eugenio Azzoni, da Ezio Tosoratto a Sergio Zoppi, da Fabrizio Gatti a Fabrizio Coletta, dalla signora Scuderi a Sergio Fontana, da Silvano Petri a Fabrizio Tombolini. Ai microfoni, i giornalisti Massimiliano Mascolo e Luca Tofani. Non mancherà un commosso ricordo dei Boys che troppo presto ci hanno lasciato, affidato a uno dei padri fondatori del gruppo ultrà: Marco Luniddi detto Zagor. Infine scopertura in tribuna di una epigrafe in onore e ricordo del club supporters. Ma anche: medaglia-ricordo per tutti, una esibizione di pattinaggio (del rinomato duo Marika Mazziotti e Ludovica Ciorba), bella musica (DJ Cristian De Iasi e il gruppo “Conca libre”, consulenza musica anni ’70-’80 affidata al boys Guglielmo Mazziotti) e buon cibo: vino & porchetta, penne all’arrabbiata e soprattutto… una torta che vale uno scudetto!

Si prevede un afflusso di circa 250 spettatori, fra protagonisti di quei giorni, amici e familiari. L’evento è riservato ai soci dell’associazione Boys ’77.
Questo infine, il vero miracolo: sabato 9 settembre, quarant’anni dopo i fatti, affacciati dagli spalti della vecchia Verità, quei cento ragazzi si riprendono la loro città. Riscrivendone, con dignità e orgoglio, un piccolo ma importante pezzo di storia. Uniti i cuori, in alto i cori: Boys ’77 forever!

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