Osmany Juantorena
Osmany Juantorena

Il pallone da pallavolo incastrato da quasi cinque anni tra i moduli a spicchio che caratterizzano l’elegante volta del Palazzetto dello sport di viale Tiziano, progettato per le Olimpiadi del 1960 da Pierluigi Nervi, ha deciso improvvisamente di lasciare la sua comoda nicchia.
Nel frattempo ha assistito a quasi tutte le vicende della pallavolo e della pallacanestro della Capitale. Dalle stagioni della MRoma in A1 ai fasti del basket targato Virtus, in occasione dell’assalto allo scudetto contro Siena, ai passaggi più difficili della società giallorossa, come la retrocessione autoinflitta in A2 a quella scampata in B1 all’ultimo turno di playout.
Ad annunciare la sua “caduta” è stata proprio la Virtus Roma sulla propria pagina ufficiale. In tutti questi anni il pallone era diventato un simbolo del PalaTiziano, e molti tifosi si erano affezionati a tal punto da dedicargli una pagina Facebook. Resta un mistero il come abbia potuto rimanere cosi a lungo lassù, resistendo anche al terremoto, anche se i più attenti ora dicono di averlo visto recentemente più sgonfio rispetto alla passata stagione. Ed è stato proprio uno di loro a spiegare come c’era finito. Era l’11 dicembre 2011 e al Palazzetto andava in scena la sfida di volley tra la M. Roma e Itas Diatec Trentino. Durante il riscaldamento, Osmany Juantorena, che militava tra gli ospiti, provò alcuni servizi “alla coreana” ed esagerando con la potenza di esecuzione riuscì a incastrarlo perfettamente nella cupola.

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