Anche il Torre Angela ha calato i propri piccoli assi. Il club capitolino è sceso in campo nello scorso fine settimana coi (tanti) gruppi di una Scuola calcio in costante crescita, in special modo da quando (oltre sette anni fa) la società cara alla famiglia Ciani si è spostata nel nuovo centro sportivo di via Amico Aspertini. A parlare di come sono andate le cose nello scorso fine settimana e del percorso che attende il settore di base è il responsabile Maurizio Fracassi, confermatissimo nel suo ruolo anche in questa stagione. «I nostri piccoli calciatori ci hanno subito regalato delle belle emozioni. Il gruppo maggiore di mister Alessandro Nobili e Marco Ferraro, composto da bambini del 2005, 2006 e anche 2007, ha giocato sul campo dello Sporting Torbellamonaca concludendo con un pareggio. Al di là del risultato, che ha un significato molto relativo, i ragazzi hanno messo in mostra delle qualità anche se devono ancora crescere in vista dell’approdo nell’agonistica che avverrà, per molti di loro, nella prossima stagione. Ha giocato e vinto in casa col Borussia anche l’altro gruppo Esordienti, quello composto solo ed esclusivamente da bambini del 2006 e allenato da Marco Guercioni e Simone Parisi: questo è un gruppo che ha alcuni elementi estremamente interessanti e potrà lavorare con calma nel settore di base anche nella prossima stagione». Nel fine settimana sono scesi in campo anche i gruppi dei Pulcini, dei Primi calci e dei Piccoli Amici. «I 2008 di Manuel Chicca sono davvero un ottimo gruppo, ci stiamo lavorando da tempo e stanno dando delle risposte convincenti. Poi ci sono i 2009 che sono aumentati numericamente in modo notevole e ci hanno consentito di iscrivere addirittura tre squadre alle attività federali che saranno seguite da Daniele Centra, Federico Giachetti, Fabio Pavone, Stefano D’Avolio e Daniele Turchetti. Da non dimenticare, poi, i 2010 di mister Saverio Caporale e i 2011-12 di Stefano Ricci e Davide Restante tra i quali ci sono alcuni ragazzini molto promettenti e altri “peperini” davvero niente male» conclude Fracassi.

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