Effetto domino nello sport-business sull’onda dello tsunami Covid-19. I principali eventi sportivi sono fermi ai box, ma più di un organizzatore è già al lavoro per la ripresa in attesa della stagione 2021. E’ il caso delle Olimpiadi di Tokyo2020 (XXXII edizione dei Giochi estivi), posticipate di un anno, dal 23 luglio all’8 agosto 2021.

Un fatto epocale, oltre che inatteso, per il Comitato Internazionale Olimpico (CIO). Si tratta infatti del primo rinvio della storia delle Olimpiadi, che si disputeranno, tra l’altro, in un anno dispari.

Spese sostenute e ricavi attesi
Il Giappone, paese organizzatore della kermesse a cinque cerchi, deve fronteggiare una situazione estremamente complicata, dal punto di vista organizzativo oltre che economico, visti gli elevati costi sostenuti dal Paese per arrivare in tempo alla scadenza dei Giochi: si stima che per la sola candidatura siano stati spesi ben 62 milioni di euro. Vinta la concorrenza di Madrid ed Istanbul nell’assemblea CIO del 2013, l’iniziale previsione di 6 miliardi di euro è stata rivista lo scorso anno, dagli stessi organizzatori nipponici, fino a raggiungere il tetto degli 11,22 miliardi.
Negli ultimi mesi del 2019, il Consiglio di revisione contabile del Giappone ha pubblicato un reportnel quale si evidenzia come, a causa delle uscite aggiuntive, sostenute da amministrazioni locali-nazionali (non inizialmente previste), la nazione asiatica potrebbe spendere oltre 23,8 miliardi di euro, includendo nel conteggio anche i Giochi Paralimpici e gli oltre 2,9 miliardipagati dalle aziende del Sol levante al Comitato organizzatore per i contratti di sponsorizzazione (in totale sono 66contratti commerciali).
Infine, in termini di prodotto interno lordo (Pil), se gli investimenti per i Giochi sono costati lo 0,2%della ricchezza nazionale, si teme che il rinvio di un anno possa causare un’ulteriore riduzione della crescita fino a mezzo punto percentuale.
Nello stesso documento sono stati inoltre rivisti anche i numeri sulle entrate attese, rilevando un aumento di 275,1 milioni di euro rispetto alle stime dichiarate (portandole a sfiorare i 5,5 miliardi totali). Una cifra che migliorerebbe sensibilmente l’economia giapponese (dovuti all’incremento degli investimenti edilizi ed all’aumento del turismo estero).

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