di Efisio Collu
Fiorello 8 – Mattatore, tiene in piedi la kermesse sanremese con la sua capacità di irridere chiunque senza offendere nessuno.
D’Argen D’Amico 6 – Ti fa ballare, si, ma quel suo modo di vestirsi è un pugno allo stomaco di chi sa vestire.
Morandi 4 – Non capisce che il tempo passa per lui, la giacca da camera è meglio evitarla, alla sua età.
Amadeus 5 – Istituzionale come e più di Pippo Baudo, quando viene trascinato a far qualcosa fuori le righe appare la nota più stonata della serata.
Achille Lauro 5 – Si sta commercializzando, in più ha problemi con l’outfit, una volta a Sanremo serviva lo smoking. Di sicuro gli prende un raffreddore.
Orietta Berti 4 – Vestita come una drag queen, anche lei, come Morandi, non capisce che il tempo passa inesorabile.
Claudio Ranieri 7 – Il testo della canzone è da applausi, si veste da “signore” vero, quale e, con buona pace dello scugnizzo che resta nella sua anima.
Matteo Berrettini 7 – Fa un figurone al confronto dell’Ibrahimovic di un anno fa. Il “nostro” è bravo, bello e, cosa che non guasta, italiano. Peccato solo non sappia applaudire.
Yuman 5 – Indossa le scarpe di Topolino mentre canta un testo semigodibile.
Noemi 6 – Migliora di Sanremo in Sanremo. Ma la strada è lunga per arrivare.
Colapesce e Dimartino 5 – L’incapacità di sapersi rinnovare, tristi erano, tristi restano.
Michele Bravi 7 – E’ bravo, e pure educato, la canzone niente male.
La Rappresentante di Lista 8 – La canzone “spacca”, lei è animale da palcoscenico.,
Mahmood e Blanco 6 – Il solito stile del primo, il mantello da Zorro dell’altro. Canzone orecchiabile, ma niente più.
Ana Mena 6 – Dalla Spagna con furore, arriva, mata il palco e se ne va.
Ornella Muti 4 – Si presenta senza voce e sbaglia già alla prima presentazione, l’età conta anche per l’ex reginetta del cinema italiano.
Rkomi 6 – Il nome è impronunciabile, o quasi. La canzone è ascoltabile.
Giusy Ferreri 6 – Senza infamia e senza lode, l’aiuta l’esperienza.