Quella di Rio passerà alla storia come l’Olimpiade della pubblicità, almeno per la tv di Stato, pronta a offrire più spot che servizi. Il secondo appuntamenti di “Rio, cara Rai quanti guai” offre un’unica sufficienza, quasi a confermare il malcontento del teleutente riscontrato in maniera particolare sui social.
8 a Daniele Masala, l’unico che su Radio Rai riesce a far capire quale sia il piatto proposto. A lui si rivolgono gli inviati di turno, pronti a enfatizzare il battito d’ali d’una farfalla ma incapaci di offrire “il prodotto”.
5 al telecronista che racconta il successo di Fognini: “Fognini è nel tabellone femminile di Rio 2016”. Parola di mamma Rai
4 all’inviata Vaccari, che confonde Mark Spitz con Phelps. Non è reato, ma se il refuso lo esterna lei…
3 alla televisione del “di tutto, di più”, che manda in onda “in diretta” l’ottavo di finale del judo, Marconcini sul tatami contro un atleta moldavo. Peccato che il judoka abbia già combattuto 50 minuti prima e abbia perfino conquistato i quarti…
2 all’assordante silenzio regalato nella gara femminile di ciclismo su strada. Ciclista in fuga, è olandese. A una quindicina di chilometri dal traguardo cade e si teme il peggio. Nessuno offrirà lumi sulle condizioni della ragazza. Perché non era italiana?
1 a telecronista e “spalla” di Italia-Cina, pallavolo femminile: i due si pestano i piedi, uno dice una cosa e l’altro lo smentisce, roba che manco Gianni e Pinotto…
E sul basket a Rio che dire? Quarti di finale spettacolari, uno spettacolo imperdibile. E cosa fa la Rai? Trasmette equitazione, golf femminile, pallamano! Incredibile, vorrei conoscere il genio che decide cosa trasmettere. Naturalmente stanotte Usa-Argentina la mostrano, da veri provinciali. E’ la partita più scontato, la meno spettacolare… Ma pensano che mostrate gli Usa sia sufficiente… Complimenti