Chi la dura la vince, il miglior modo per riassumere un Rally del Friuli Venezia Giulia e Alpi Orientali che, nonostante svariate difficoltà, ha visto un Renzo Rampazzo mai domo, graziato da un intervento propiziatorio del proprio compagno di abitacolo, Michael Guglielmi, nel momento più delicato dell’intero fine settimana.

Il pilota di Montegrotto Terme, alla guida della consueta Renault Clio R3 curata da Baldon Rally, staccava il secondo parziale in classe R3C sulla lunga “Mersino” mentre il più quotato degli avversari, Martinis, usciva dai ventuno chilometri con un passivo di oltre sette minuti.

Con il principale candidato alla vittoria già tagliato fuori la lotta si accendeva con il tedesco Irlacher ma, dopo la seconda, anche quest’ultimo salutava la compagnia e regalava il comando delle operazioni ad un portacolori della scuderia La Superba che doveva soltanto amministrare.

Quando tutto sembrava volgere a favore di Rampazzo ci pensava la dea bendata a tentare di rimescolare le carte, attraverso una bobina capricciosa sulla ripetizione della “Mersino”.

In un colpo soltanto il margine del patavino veniva dimezzato da Martinis e, con ancora due prove speciali da disputare, tutto poteva accadere ma a salire in cattedra ci pensava un Guglielmi che, indossando i panni di MacGyver, riusciva a salvare una situazione critica.

“Dopo una prima Mersino dove sono rimasto sorpreso dalle trentuno della Michelin” – racconta Rampazzo – “la gara si era incanalata bene per noi. Martinis aveva preso oltre sette minuti sulla prima mentre Irlacher si era ritirato dopo la seconda. La prima metà di giornata era andata via decisamente liscia per noi e tutto filava per il verso giusto. Sulla seconda Mersino è iniziato il nostro calvario ed a metà speciale saltava una bobina. Portare fuori la vettura, a duemila giri, è stata infinita. Avevamo perso tre minuti in una sola speciale da Martinis ma non finiva qui. Ritornati sulla Trivio la nostra Clio partiva bene, tutto sembrava a posto, ma il problema si ripresentava a metà prova. Con l’auto che andava a due cilindri ci chiedevamo cosa fare ma Michael, ad un certo punto, mi dice di fermarmi. Scende, apre lo zaino e tira fuori una mini officina cinese che gli permette di attaccare, con un miracolo, due fili che avrebbero dovuto essere saldati a stagno. Grazie a quell’intervento la Clio ritorna in forma e finiamo la prova.”

Un salvataggio in extremis che vedeva Rampazzo completare la cinque, regalando un altro minuto e mezzo a Martinis ma conservandone altri due che gli consentivano di affrontare l’ultima “Drenchia” in gestione, con prudenza e con la soddisfazione di aver portato a casa una vittoria che, oltre a mantenere inalterato uno score impeccabile in questa stagione, si traduce in punti pesanti per la Coppa Rally ACI Sport e per R Italian Trophy, sfruttando l’assenza del leader Fioroni, assieme all’allungo in Michelin Zone Rally Cup, grazie allo stop di Casarotto.

“In quindici anni di gare” – aggiunge Rampazzo – “mai avuta tanta determinazione nel portare a casa un risultato. Per me la ha vinta Guglielmi. Una gara anomala, un furto perpetrato al buon Martinis grazie al miracolo di Michael. Un Friuli che ricorderemo sicuramente per molto tempo.”

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