Michele Placido
Michele Placido

L’antico spazio del “Battimuro”, utilizzato per la formazione di tanti talenti del tennis, si è trasformato ieri sera in arena cinematografica. Come avveniva qualche anno fa, quando per esempio Paolo Ferrari offriva ai suoi consoci pellicole rimaste nella storia del cinema. In tanti – più di 150 persone tra soci e ospiti – hanno raccolto l’invito e gremito quell’arena. In tanti hanno applaudito Michele Placido e il suo “7 minuti”. Hanno conosciuto il “dietro le quinte” e le mille curiosità dell’opera, successo di pubblico e di critica della scorsa stagione. La disamina del critico Masolino D’Amico, le “confessioni” dello stesso Placido, la simpatia di Federica Vincenti, produttrice del film. Il tutto in una serata indimenticabile al Circolo Canottieri Roma.

Un evento voluto dal presidente Massimo Veneziano e curato nei minimi particolari dal consigliere alle Attività Sociali Edmondo Mingione e al Personale Mario Martelli, che hanno così lanciato ufficialmente la rassegna “Cinema Stabile Canottieri Roma” e dato ufficialmente avvio alle iniziative estive del sodalizio di Lungotevere Flaminio 39.

Serata iniziata con il cocktail di benvenuto a bordo piscina. Scenografia perfetta il tramonto sul Tevere che ha salutato la conclusione di un’altra giornata al Circolo e ha passato il testimone a una notte dolce e magica, come solo il cinema sa offrire. I primi sorrisi quelli del presidente Massimo Veneziano e del vicepresidente Stefano Brusadelli, quest’ultimo reduce dalla sua ultima fatica letteraria, “Gli amici del venerdì”. Tra gli ospiti, Stefano Ortolani, art director di opere come “Gangs of New York” e “Il Talento di Mr Ripley”.

Dopo il tramonto, tutti all’arena. “Quello tra il Canottieri Roma e il cinema è un legame che si rinnova”, ha ricordato Veneziano, ripercorrendo con la memoria le tante connessioni con la settima arte del sodalizio giallorosso e salutando il successo della manifestazione di ieri sera. Il presidente ha poi rivolto i suoi “complimenti a ‘7 minuti’ firmato dal nostro socio Michele Placido”. Entusiasta anche Mingione, che ha promesso nuovi appuntamenti “per consolidare Cinema Stabile tra gli eventi in cartellone”.

“Lo strumento migliore per presentare un film è vederlo. Ed è la ricetta migliore soprattutto per questo film”, le parole di Masolino D’Amico, che ha ricordato le tante radici di “7 minuti”. Dalla vicenda realmente accaduta in quel di Yssingeaux, in Francia, “al capolavoro di Sydney Lumet, ‘La parola ai giurati’, in cui dodici giurati si ritrovano attorno a un tavolo per emettere una sentenza solo all’apparenza già scritta e in cui nulla può essere dato per scontato. Cinema, ma anche teatro: il testo di Stefano Massini da cui è tratta la sceneggiatura”. Dodici donne, un comitato di fabbrica di un’industria tessile che deve rispondere alle condizioni offerte dalla nuova proprietà: posto di lavoro confermato per tutte le lavoratrici a patto che costoro rinuncino ai 7 minuti della pausa pranzo. Un “sì” scontato, appunto, o forse no… “Stavolta – ha continuato D’Amico – Michele è tornato a confrontarsi con un’opera corale, suo ambito preferito, quello in cui riesce a offrire il meglio e a parlarci di personaggi”.

“Rimasi assai colpito dal testo teatrale, soprattutto perché ad animare la storia erano dodici donne. Ecco – ha poi scherzato Placido – fossero stati dodici uomini magari non avrei accettato”. Il noto regista e attore ha colto la palla al balzo per ripercorrere la sua lunga carriera e iscrivendo pertanto “7 minuti” all’interno del suo percorso. “Quando arrivai a Roma non sapevo fare nulla. Il cinema e la recitazione mi hanno insegnato tutto ciò che so. E quando iniziai a studiare all’Accademia nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ iniziò la mia storia d’amore con il teatro, debuttando nel 1970 con Luca Ronconi. Poi il cinema, la televisione. Con questo film sono allora tornato al passato, per guardare avanti”.

Non è stato tuttavia facile arrivare a “7 minuti”. Ad ammetterlo Federica Vincenti. “Considerando gli standard attuali del cinema italiano, produrre un film come ‘7 minuti’ a molti altri sarebbe sembrato come minimo coraggioso, per non dire rischioso. Al di là del mio legame con Michele, ho deciso invece di puntare su questa pellicola e oggi siamo davvero soddisfatti”.

Un cast di prim’ordine, da una monumentale Ottavia Piccolo a una sorprendente Fiorella Mannoia, passando per le altre prove attoriali di prim’ordine di Violante Placido, Cristiana Capotondi, Ambra Angiolini. Un’opera corale, appunto, e una storia che non lascia indifferenti e che fino all’ultimo spiazza. Anche al Circolo Canottieri Roma, “7 minuti” è stato un successo.

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