Phil Craven
Phil Craven

E’ giunto in visita presso il CIP nazionale, Phil Craven, numero uno del Comitato Paralimpico mondiale, prima di recarsi agli Europei di atletica leggera di Grosseto, al via da domani e fino al 16 giugno.

Presidente Craven, cosa significa la sua presenza qui in Italia, alla vigilia degli Europei di Grosseto?
“La mia presenza qui vuol significare la grande crescita del comitato paralimpico italiano, di cui mi stupisco sempre ogni volta che parlo con il Presidente Pancalli, e sancisce la collaborazione sempre più stretta tra CIP e IPC”.

Quale è il suo messaggio agli atleti, guardando all’appuntamento di RIO?
“E’ passato molto tempo da quando gareggiavo io nel basket in carrozzina, ma quello che dico agli atleti è che confido nella loro buona preparazione, una volta lì cerchino di rilassarsi più possibile e poi dare il loro meglio”

In Italia, grazie all’impegno di Pancalli, il Comitato Paralimpico sta per essere riconosciuto Ente Pubblico. Questa può essere una prospettiva auspicabile per tutti i Comitati Paralimpici nel mondo, come messaggio di progresso culturale?
“Con Pancalli abbiamo parlato proprio di questo, quando ci siamo incontrati ieri, al mio arrivo a Roma. Penso che ciò che è accaduto in Italia sia augurabile anche a livello mondiale, è un’opportunità importante, non parlerei ancora di sfida, a livello globale. Il mondo ha bisogno di sport, di fare sport, perché ti fa stare insieme agli altri, fa bene al fisico”

La prima passione sono state le gare di atletica, poi è venuto il basket in carrozzina, vero?
“Veramente il primo amore è stato il basket in carrozzina, le corse e i lanci sono gare bellissime, ma in realtà amo tutti gli sport di squadra, quando si lavora in gruppo si impara molto: tu dai alla squadra e la squadra dà a te. Io e mia moglie siamo un team, io e l’IPC siamo un team, voi siete un team. Il mondo dovrebbe capire questo concetto, che se dai, ricevi”.

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