La Federazione Italiana Sport Rotellistici ha diffuso Il Protocollo di Regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid-19 nelle società e associazioni sportive. Come già anticipato dal Presidente Sabatino Aracu i pattinatori, indistintamente dalla specialità, dovranno allenarsi rigorosamente in modalità individuale, rispettando la distanza di sicurezza e arrivando in pista con indosso l’abbigliamento consono per svolgere l’attività, visto che non sarà consentito l’accesso agli spogliatoi. Obbligatorio inoltre per gli atleti l’uso delle mascherine che, come si legge, potranno essere rimosse esclusivamente solo “in caso di elevato consumo metabolico” o di sforzo e affaticamento respiratorio, assicurando comunque il distanziamento con i compagni. Gli specialisti degli obbligatori potranno allenarsi occupando individualmente una singola traccia.
I pattinatori inoltre prima di entrare in pista dovranno lavarsi le mani con acqua e sapone o con un gel disinfettante (a condizione che sia a base di alcol al 70%), per poi asciugarle in un asciugamano pulito o monouso; è consigliato inoltre il bordo pista come luogo per indossare e togliere i pattini, in modo da garantire maggiore distanza fisica. Il tecnico non potrà avere nessun contatto con i propri allievi, disponendo le indicazioni esclusivamente a distanza.

L’importanza degli allenatori
Proprio agli allenatori sarà affidato il delicato compito di stabilire il numero massimo degli atleti che potranno svolgere contemporaneamente l’attività dentro la pista, tenendo conto delle dimensioni della superficie, del livello tecnico del gruppo di lavoro e del tipo di allenamento pianificato.
A questo proposito il documento mette infine in evidenza alcune variabili da tenere in considerazione nel monitorare la distanza tra i pattinatori: nello specifico lo spostamento d’aria generato dal singolo che, da quanto si apprende a pagina 10, “Può facilitare la contaminazione da droplet su distanze maggiori rispetto al canonico 1-1.5 m di distanziamento sociale“, il consumo metabolico e quindi lo sforzo fisico di ciascun individuo, il vento atmosferico e, non ultimo, la superficie disponibile. A questo proposito si specifica che ad esempio “In una pista regolamentare, l’allenamento di un gruppo di 10 piccoli principianti, (quando sarà possibile), che non determinano spostamento d’aria e hanno minimo consumo metabolico, è nettamente “meno rischioso” dell’allenamento di 3 atleti agonisti che praticano la disciplina a velocità sostenuta e con elevato consumo metabolico“.

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