Il consigliere alle Manifestazioni Edmondo Mingione, il regista Roberto Capucci, l'attore e sceneggiatore Francesco Apolloni e il produttore Roberto Cipullo
Il consigliere alle Manifestazioni Edmondo Mingione, il regista Roberto Capucci, l'attore e sceneggiatore Francesco Apolloni e il produttore Roberto Cipullo

C’è il calcio, come recita il titolo stesso: “Ovunque tu sarai”, dal coro dei tifosi della Roma in Curva Sud. C’è soprattutto l’amicizia: quattro uomini tra i trenta e i quarant’anni, stretti tra la paura di crescere e il desiderio di libertà. E ancora: ci sono le risate, tra il dolce e l’amaro, e una serata al Circolo Canottieri Roma in cui “Ovunque tu sarai” si presenta e si fa apprezzare. A presentarlo il regista Roberto Capucci, l’attore e sceneggiatore Francesco Apolloni e, a sorpresa, il produttore Roberto Cipullo. Assente giustificata la bellissima Ariadna Romero, che nel film interpreta il ruolo di Pilar, da pochissimo mamma.

Circa 150 tra soci e ospiti in platea per il nuovo appuntamento della rassegna “Cinema Stabile Canottieri Roma”, che nella sua versione estiva trasforma l’area del “battimuro” di Lungotevere Flaminio 39 in un’arena. “Facendo tornare il Circolo a quella sorta di depandance di Cinecittà che era un tempo la nostra sede sociale, ospitando come ricomincia a fare oggi tanti protagonisti del grande schermo – ricorda il vicepresidente del sodalizio Stefano Brusadelli che fa gli onori di casa – Con ‘Cinema Stabile”, soprattutto, inauguriamo una stagione del Canottieri Roma in cui aumenteremo gli appuntamenti culturali con un numero sempre crescente di proiezioni e presentazioni di libri”.

Introdotti dal consigliere alle Manifestazioni Edmondo Mingione, creatore della rassegna assieme al consigliere al Personale Mario Martelli, la parola passa poi ai protagonisti. A cominciare dal quarantaduenne romano Roberto Capucci, che con “Ovunque tu sarai” ha firmato il suo esordio alla regia. E, tra l’altro, portato sullo schermo la sua grande passione per i colori giallorossi. Al Circolo, difatti, recita a memoria la formazione della Roma campione d’Italia nel 1982/’83. “Una sera a Colle Oppio, ho proposto a Francesco (Apolloni, ndr) un’idea su un gruppo di amici e tifosi – racconta – Lui ha accettato entusiasticamente, lanciando a sua volta la proposta di legarla a una trasferta. Dunque il tema del viaggio, visto non solo come chilometri da macinare”.

Francesco Apolloni interpreta il ruolo di Loco, medico che strizza più di un occhio al mitico Guido Tersilli di Alberto Sordi e alla figura dei vitelloni romani, sebbene nella vicenda narrata la sua figura goliardica non riesca a nascondere la frustrazione per un matrimonio a rotoli. “Volevamo portare sullo schermo la storia di quattro personaggi e del loro percorso di crescita di quattro tifosi ognuno con la sua personalità, i suoi tic, i suoi mille problemi – spiega – Una sceneggiatura che ha trovato subito in Roberto Cipullo un grande alleato e che ringrazio. Soprattutto perché, oggi come oggi, in Italia investire nel cinema non è impresa facile”.

Scesa allora la notte sul Tevere, via alla proiezione. “Ovunque tu sarai” propone le mille perpipezie dell’architetto e aspirante rockstar Francesco (Primo Reggiani), dell’ansioso e scaramantico figlio di due baristi laziali Giordano (Francesco Montanari), dell’avvocato e scommettitore incallito Carlo (Ricky Memphis, impegnato in un ruolo complesso e solo all’apparenza macchiettistico) e dello strano medico nonché playboy Loco (Francesco Apolloni). I quattro partono da Roma alla volta di Madrid. Motivo ufficiale: festeggiare l’addio al celibato di Francesco; in realtà la meta è il Santiago Bernabeu, il mitico stadio del Real Madrid, dove la Roma, loro squadra del cuore, affronterà le Merengues in Champions League. In mezzo a tanti, rocamboleschi ed esilaranti imprevisti incontrano Pilar (Ariadna Romero), cantante spagnola che rivoluzionerà finanche i destini dei quattro. Rivoluzione che troverà allora compimento al ritorno nella Capitale.

Tra gli attori figura, nella parte di se stesso, anche il leggendario bomber della Lazio Bruno Giordano, idolo del padre di Giordano (appunto…), Pino Insegno. Tante risate, ma anche l’apologo sull’amicizia e sulla libertà. Ai titoli di coda, l’applauso del pubblico del Canottieri Roma. E per “Cinema Stabile” è un altro successo.

Articolo precedenteICS Beach Volley Tour Lazio, Maccarese, trionfano le sorelle Mansueti e Rossi-Morelli
Prossimo articoloPentathlon, Europei senior, Minsk, poker di azzurre in finale