“Un nuovo rapporto tra Città e montagna è la cifra della candidatura dell’Italia alle Olimpiadi Invernali del 2026, qualunque questa debba essere. Le tre aree pre-candidate, tra le quali il Coni con il Governo sceglieranno la punta di diamante per la selezione finale, devono avere nei loro dossier un forte legame tra le zone urbane e le zone montane che ospiteranno le competizioni. Questa è una peculiarità da esaltare, tutta alpina, tutta europea, dove le Alpi sono appunto la cerniera dell’Europa, cuore pulsante fatto di un link forte tra le zone turistiche invernali ed estive fra le migliori al mondo, e grandi città come Torino, Venezia, Milano, cuore dell’innovazione, della spinta verso il futuro”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, in vista della scelta della città (e delle valli alpine) italiana candidata alle Olimpiadi invernali del 2026.

“Il Cio – prosegue Bussone – potrà certamente trovare nella candidatura italiana delle peculiarità uniche. La vicinanza fisica fra aree urbane e montane in passato ha significato spopolamento, abbandono. Oggi invece questa coesione permette di far crescere i territori in una dinamica green e smart, intelligente, interconnessi, orientati alla sostenibilità nella gestione di risorse naturali, paesaggio, impianti sportivi, turismo. Questo è quello che chiede il Cio, con il Coni, e che nei tre pre-dossier è stato espresso. Puntare sul legame tra aree alpine, dove lo sport e il turismo hanno generato crescita e sviluppo socio-economico, e le città, è certamente vincente sia per le Dolomiti, sia per le valli lombarde e sia per la Via Lattea”.

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