Nonostante i buoni risultati ottenuti dalla squadra alla ripresa del campionato e la posizione in classifica in piena zona coppe europee, il Milan si prepara all’ennesima estate di cambiamenti. Dopo un solo anno di gestione Maldini – Pioli, il Diavolo è quindi pronto a passare nelle mani di Ralf Rangnick, allenatore tedesco protagonista del miracolo Lipsia e oggi manager del gruppo Red Bull. Ma perché Elliott ha deciso di cambiare di nuovo? E perché affidarsi proprio al “professore”?
Secondo le ultime dichiarazioni ufficiali della dirigenza la decisione di affidarsi al 61enne tecnico tedesco arriva per “dare al Milan un’identità più internazionale tramite un manager di spessore in grado di occuparsi di tutte le aree all’interno della società, compreso il settore medico”. Per Rangnick, infatti, si prospetta un doppio ruolo: quello di allenatore e direttore tecnico.
Una decisione, quella di Gazidis, che mette a rischio non solo il futuro di Stefano Pioli, ma anche quello di Paolo Maldini, attuale capo del settore tecnico e, secondo indiscrezioni, poco propenso a scambiare ruoli decisionali con cariche di sola rappresentanza. Dopo il burrascoso addio con Zvonimir Boban, ben raccontato sulle pagine di PokerStars News, è tutto pronto per l’uscita di un’altra bandiera del Milan.

E dopo Gattuso e gli stessi Boban e Maldini, potrebbe lasciare anche Zlatan Ibrahimovic, arrivato a gennaio e non convinto dall’attuale corso societario. Difficile che lo svedese resti, dal momento che Rangnick in carriera ha dimostrato di muoversi meglio quando deve costruire partendo da zero e ha la possibilità di plasmare a piacimento le sue “creature” sportive.
61 anni, nato a Backnang, Rangnick non ha un trascorso da giocatore professionista ma ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio allenando lo Stoccarda nelle serie minori. La prima grande chance gliela da lo Schalke 04 a metà dello scorso decennio. Dopo un anno e mezzo di buon livello arriva la sfida Hoffenheim, club che naviga in terza divisione. È qui che quello che sarebbe diventato per tutti “il professore” compie il primo miracolo sportivo, portando in tre anni i “blu” fino alla Bundesliga.
Risultati che non passano inosservati alla dirigenza dello Schalke che decide di puntare ancora su di lui nel 2010 – 2011. Rangnick è ancora più sicuro dei suoi mezzi e in un solo anno si prende una coppa nazionale e la semifinale di Champions League, poi persa col Manchester United dopo aver eliminato l’Inter nei quarti.
L’anno successivo nuova esperienza col Lipsia, prima come direttore sportivo e poi direttamente in panchina, e terzo posto in campionato nella stagione 2018 alle spalle delle corazzate Bayern Monaco e Borussia Dortmund.

Il video mostra tutti i goal segnati in Bundesliga da Timo Werner durante la stagione 2018/19 nelle fila del Lipsia, squadra guidato da Rangnick. Il Milan potrebbe giocare cosi?
Traguardi importanti, dunque, e spesso arrivati senza avere a disposizione rose di livello assoluto e risorse illimitate. Gli stessi traguardi che il popolo rossonero spera possano essere raggiunti fin dalla prossima stagione.
Nel frattempo sembra sia stato già fissato il budget per il prossimo mercato: 75 milioni di euro. Una cifra importante a cui si aggiungeranno i 24 incassati dalla cessione di Suso a titolo definitivo al Siviglia. Buona parte di questi milioni potrebbero essere investiti per il gioiellino magiaro Dominik Szoboszlai, centrocampista offensivo del Salisburgo con una clausola da 24 milioni. Ma gli obiettivi di Rangnick per rinforzare la rosa sono molti. In difesa si guarda a Emerson Royal del Betis e Dumfries del PSV per rimpiazzare il probabile partente Calabria mentre al centro si lavora per trovare un partner affidabile a Romagnoli: Ajer del Celtic, Fofana del Saint Etienne, Milenkovic della Fiorentina e Godfrey del Norwich i profili seguiti.
E se la mediana con Bennacer e Kessie sembra il reparto con meno necessità di rinforzi, lo stesso non si può dire per l’attacco che probabilmente dovrà fare a meno di Ibrahimovic. L’obiettivo numero uno resta il serbo Luka Jovic, pronto a partire dopo un anno non esaltante al Real Madrid. A completare il reparto le probabili conferme di Leao, rilanciatosi nelle ultime partite, e Rebic, rigenerato nel 2020 e per cui si sta lavorando al riscatto anticipato con l’Eintracht Francoforte.

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