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«Cinquemila sacchi a pelo». E’ la richiesta ufficiale di EcoItaliaSolidale diretta a risolvere, per lo meno in parte, uno dei problemi più gravi del pianeta-clochard, il freddo. «Meglio parlare di invisibili che di clochard – aggiunge subito Piergiorgio Benvenuti, presidente di EcoItaliaSolidale – perché più passano i giorni, le settimane, i mesi, più ci rendiamo conto che nessuno considera chi, per un motivo o per l’altro, vive la sua esistenza per strada. Con Giuliana Salce, campionessa del mondo di marcia (Parigi 1985) abbiamo intrapreso da tempo una vera e propria “marcia della solidarietà”, rendendoci conto che, purtroppo, il grido d’allarme per cercare di evitare drammi come la morte per stenti e assideramento di dodici persone avvenuta nelle scorse settimane è per il momento rimasto inascoltato».

Schietta l’analisi dell’ex presidente Ama, che fra le altre cose – sempre insieme alla signora Salce – ha anche trascorso una notte all’addiaccio, per capire e analizzare meglio un problema comunque fin troppo evidente: «In Italia sono morte 27 persone per le strade – analizza Benvenuti – e solo nella capitale i lutti sono stati 12, segno evidente che il problema non trova soluzione veloce né esiste un piano B». Da qui la decisione di richiedere immediatamente 5.000 sacchi a pelo, chiedere che di notte vangano aperte le porte della Camera dei Deputati per dare un rifugio proprio nel “Palazzo”, insomma per chiedere alla politica italiana di non restare impassibile al cospetto di una problematica che riguarda tutti, non solo gli invisibili».

Se nulla accadrà, se l’appello non verrà ascoltato in questi giorni, l’accoppiata Benvenuti-Salce si presenterà a piazza del Parlamento con due sacchi a pelo, veri e propri simboli di una richiesta semplice quanto utile, con l’augurio e la speranza che arrivi una risposta, un cenno d’intesa, che si trovi soprattutto la soluzione al problema.

«Nei giorni scorsi – prosegue il presidente di EcoItaliaSolidale – abbiamo consegnato nei limiti del possibile vettovaglie e coperte, ma questo non basta per coprire il bisogno d’aiuto dei diecimila senza tetto che vivono nelle strade romane; in seguito abbiamo dormito con loro; e oggi proviamo a chiedere questi cinquemila sacchi a pelo e l’apertura notturna della “Camera”. Speriamo di non dover arrivare a proteste eclatanti, per esempio lo sciopero della fame. Esigiamo, e lo facciamo anche e soprattutto a nome della città, risposte chiare e azioni concrete”.

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