“Sotto Tiro non è solo un libro sulle armi, ma è anche e soprattutto un libro sulla sicurezza”. Parola di Stefano Iannaccone, autore di “Sotto tiro”, scritto per la casa editrice “People”. Il libro, che ha la prefazione di Carmine Gazzanni e la postfazione di Giorgio Beretta, parla dela riforma della legittima difesa e arriva dopo l’entrata in vigore del decreto che consente di avere il doppio delle armi in casa per i titolari di licenza sportiva. E questo proprio mentre il numero di licenze sportive aumenta di anno in anno e con esso il numero di pistole nelle case. “È un tema politico e sociale molto dibattuto – prosegue lo stesso autore, natali irpini ma ormai radicato sul territorio romano – quindi di grande interesse. Ecco, il messaggio è semplice: ridurre il numero di armi è una questione di sicurezza. Basti pensare che dall’inizio di questo anno già ci sono state quasi sessanta vittime per armi da fuoco. In una situazione così non bisogna incentivare l’acquisto di pistole, ma serve fare il contrario”. Schietta l’analisi dell’autore, l’aumento delle richieste di licenza si verifica a fronte di un costante calo di furti e rapine. Il risultato è che il numero di morti da arma da fuoco legalmente detenuta supera le vittime di furti e rapine; solo che i delitti in famiglia o tra conoscenti vengono descritti come fatti di cronaca, non come un fenomeno sociale, che rende l’Italia più pericolosa. Insomma, Stefano Iannaccone descrive i passaggi politici e legislativi fondamentali, i rapporti con le lobby delle armi, il pericolo che corre un Paese che si arma e che sceglie la strada di una sicurezza sempre più privata e privatizzata.

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