di Efisio Collu
Giornata da evitare per cardiopatici, per i malati di cuore, coi recuperi in extremis di Cagliari, Samdopria e Fiorentina, che annichiliscono i sogni di Roma, Lazio e Sassuolo. Alla Sardegna Arena va in scena l’ennesimo melodramma romanista, con la squadra di Eusebio Di Francesco straordinariamente unica nel farsi rimontare, stavolta da una squadra ridotta in nove uomini, complice un direttore di gara sbadato, e in piena zona recupero. Il gol del 2-2 firmato da Sau mette una seria ipoteca sull’esonero dell’allenatore abruzzese, e sarebbe la terza volta negli ultimi quindici anni che dopo un risultato storto col Cagliari la dirigenza si ritroverebbe a esonerare un allenatore. Toccò a Del Neri e Zeman, mentre Di Francesco adesso è autorizzato a compiere gesti apotropaici. Se Atene piange, Sparta non ride, Saponara all’Olimpico griffa il pareggio doriano un attimo prima del triplice fischio, non vorremmo essere nei panni di Simone Inzaghi quando avrà il faccia a faccia con Claudio Lotito. Destino simile per il Sassuolo, che in vantaggio di due gol si fa acciuffare dalla viola di Toscana a un soffio dall’amen. Il Milan spuntato chiude a reti bianche col Torino, ma intanto quel satanasso di Gattuso si ritrova in zona Champions, a far compagnia ai cugini interisti, sconfitti dalla solita Juventus, e al Napoli, che emula il 4-0 pre Champions league del Liverpool annientando il Frosinone. Finisce pari e patta la sfida fra Parma e Chievo, ed è 1-1 anche Genoa-Spal, mentre l’Empoli risale la china e batte di misura il Bologna, dove l’altro Inzaghi, Filippo, è sempre più a rischio licenziamento. C’è spazio per la Champions, qualificate al turno successivo madama Juve e la Roma degli interrogativi, resta da capire se Napoli e Inter sapranno fare altrettanto.

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