di Pietro Paolo Dorigo
Pare d’esser tornati indietro nel tempo, all’ultima presenza in serie A della Spal e alla Rometta di Gaetano Anzalone. All’Olimpico gli estensi vincono la quarta partita di questo campionato, e nel farlo mandano in frantumi perfino i sogni di quegli irriducibili tifosi giallorossi pronti a sperare in un testa a testa con la Juventus. La squadra di Semplici annichilisce dunque Dzeko e soci, mentre sull’altra sponda del Tevere esultano i laziali, bravi a sbancare un campo ostico come il Tardini di Parma. Così la Lazio sbarca in zona Champions, con quattro punti di vantaggio sui giallorossi, mentre nella zona dell’aristocrazia continentale entra anche l’Inter spallettiana, che conquista la stracittadina milanese col solito Icardi, capitano argentino che vince a distanza anche la sfida col connazionale Higuain. Il completo indossato da Donnarumma fa pensare ai sorci verdi che avrà certamente visto il portiere milanista, il cui pasticcio pesa come una spada di Damocle sull’esito del derby. Vince il Napoli a Udine, e lo fa in maniera apparentemente facile, quasi quanto risulti semplice all’Atalanta matare il Chievo nella sua dimora, fra l’altro con un gol più bello dell’altro. Non se ne abbia a male nessuno se si ritiene Fiorentina-Cagliari come la sfida più bella della giornata. La partita con Davide Astori nel cuore, visto che fu capitano di entrambe le squadre, finisce 1-1. Pari e patta fra Frosinone ed Empoli, sei gol e infinite emozioni, tante quante in Bologna-Torino, coi felsinei che rimontano il doppio svantaggio. Spazio alle coppe, delusioni ed esultanze stavolta durano il tempo d’un amen.

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