di Efisio Collu
Adesso che siamo nell’anno nuovo e diamo un’occhiata generale al fisico dicendo “da domani a dieta, che durante ‘ste feste ho mangiato da porco”, ecco che svolazzano propositi personali più o meno elencabili e sogni d’ogni tipo, tipo l’abolizione del Var quando conviene e Cristiano Ronaldo e Messi nella propria squadra per riempire una bacheca che pare, a oggi, la credenza di Willy Wonka. La prima sorpresa ce la regala Urbano Cairo, che scrive in bella copia la lettera d’esonero per Sinisa Mihajlovic, e il coraggio al patron granata un po’ non manca, perchè l’allenatore serbo non le manda certo a dire e un po’ perché su piazza non è che esistano allenatori all’altezza di chi è stato appena esonerato. Impererà adesso il mercato, fra viaggi onirici libidinosi e procuratori pronti a dire, disdire, fare, disfare, insomma a gestire la cosa. L’Inter spallettiana e il Milan gattusiano hanno bisogno di un nuovo make up, qualcuno dice che debbano essere restaurate, ma forse sono solo dicerie e pettegolezzi di chi pure con un cacciavite in mano non saprebbe fare miracoli. Si farà invece lo stadio della Roma, e cominciamo a sospettare che sul carro di quelli pronti a giurare che il merito sarà loro, ci saranno tanti detrattori, quelli pronti a giurare che un altro stadio non serviva, o che sarebbe stato una cattedrale nel deserto. Servirà fare una cernita, prima o poi, per distinguerli.

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