Giuliana Salce e il ciclista Fabio
Giuliana Salce e il ciclista Fabio

Spettacolo da vedere e rivedere, perché i messaggi subliminali non mancano. Lei, Giuliana Salce, imprendibile quando marciava e mieteva successi mondiali e imperdibile adesso, che sale su un palco e racconta la sua vita. Gli altri in scena sul tavolato post sipario che vanno a incastonarsi alla perfezione nel contesto di “Frammenti di una vita”, andato in scena per la prima volta allo “Scariolante” di Ostia Antica, dove la Salce è nata, cresciuta e vissuta. Siamo schietti, un po’ ce l’aspettavamo che sarebbe stato “tutto molto bello” seppur nella semplicità d’una storia di vita reale e quanto mai vicina a quella di molte altre donne, che magari davanti a certi ostacoli hanno preferito voltarsi dall’altra parte, ostentare noncuranza, fingere di non vedere né ascoltare. Due tempi e più scene, dialoghi più che gesti, e poi sguardi, abbracci, buio, controbuio e la luce che s’accende nei momenti più difficili di una signora finalmente forte e decisa, oggi, nello spogliarsi di difetti e realtà un tempo offuscati dalla paura e inglobati nel più assordante dei silenzi, quelli del proprio io. E’ una Giuliana Salce inaspettata per chi la conosce solo come atleta di livello internazionale ma straordinariamente umana; è una Giuliana Salce attrice che s’immedesima nella parte mentre fa spallucce al fatto che qualche tassello della sua esistenza non sia stato perfetto. Luci e ombre d’una vita nonostante tutto vissuta al massimo, con affetti alternati e interessi promiscui: i genitori e un despota che dispone, gli amici, quelli veri, e il male-doping, la testa che scoppia, lo stomaco in subbuglio e una quotidianità da vivere al top. Perché Giuliana figlia e madre, atleta e succube, medagliata ieri e oggi operatrice ecologica, non ha detto “sarà per la prossima vita”. Perché la vita è adesso, e guai a perderla per strada.  (Ma. Mor.)

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