Alessandro Petrianni
Alessandro Petrianni

Sabato 5 maggio al circolo Golf Club Toscana di Gavorrano (GR) è in programma la terza tappa del 1° Circuito AID Golf Trophy, organizzato dall’Associazione Italiana Disabili Golf e riconosciuto dalla Federgolf. Proprio dall’evento che si disputerà in Toscana è giunto anche il patrocinio dell’INAIL. L’iniziativa, dopo un primo test positivo lo scorso novembre, è partita con la prima prova del circuito il 10 marzo al Circolo Archi di Claudio di Roma.

Stefano Palmieri

Il presidente dell’Associazione Italiana Disabili Golf Alessandro Petrianni, 47 anni, è originario di Latina e romano d’adozione: «L’associazione è nata per divulgare questo sport ai disabili e siamo felici che l‘INAIL ci abbia dato il suo patrocinio. In molti non sanno che non esiste una differenza di gioco con i normodotati, ma cambia solo l’handicap. Non avrei mai pensato avendo passato i 40 anni ed essendo amputato di un braccio dalla nascita, di poter praticare questo sport». Il circuito, aperto nei singoli eventi anche ai normodotati, si gioca secondo le Regole del Golf per Golfisti con Disabilità approvate dal R&A e USGA, le Condizioni di Gara e le Regole Locali 2018 adottate dalla FIG e le Regole Locali aggiuntive emanate dal Comitato di Gara.

La formula di gioco è quella della gara stroke play individuale stableford su 18 buche che permette di ridurre i distacchi rispetto a quella classica. Oltre alla Categoria Generale c’è anche quella Unica EGA Playing Handicap da 0 a 54. La classifica finale riservata ai golfisti disabili verrà stilata sui migliori 5 risultati sulle 12 prove disponibili. I giocatori fuori regione di appartenenza (il circuito oltre al Lazio copre anche Toscana, Veneto, Piemonte) vengono premiati con 3 punti in più. In occasione di ogni evento vengono invitate associazioni nazionali operanti sul territorio che siano attive nel campo della disabilità al fine di svolgere attività dimostrativa volta ad avvicinare le persone diversamente abili al golf. Dopo due prove è proprio Petrianni, che lo scorso anno ha vinto l’Open d’Italia nella sua categoria, a guidare la classifica con 67 punti. Stavolta dovrà affrontare anche il blind Stefano Palmieri che, giocando tra le “mura amiche”, non vorrà certo lasciare un tappeto rosso agli avversari. «Mi aspetto una bella gara, anche se le condizioni del meteo potrebbero essere non così favorevoli. Ribadisco che la creazione del circuito è stata fatta per avvicinare altri disabili al golf. Credo che siamo sulla strada giusta».

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