L’atleta paralimpica, che è stata portacolori del gruppo sportivo della Polizia Penitenziariasi è raccontata a una quarantina di detenuti di questo speciale reparto della casa circondariale San Vittore di Milano.
Giusy Versace, in veste di atleta delle Fiamme Azzurre, ha fatto visita ad una quarantina di detenuti del reparto “La Nave” di San Vittore. Un settore speciale appartenente al terzo raggio della casa circondariale, dedicato a detenuti con problemi di dipendenza da sostanze come droghe e alcool. Da qui il nome “La Nave”, una sorta di traghettamento verso una nuova vita.
In questo reparto, nato nel 2002, si organizzano gruppi di psicoterapia e agopuntura, colloqui individuali con esperti ed educatrici, ma anche progetti di vario tipo come, ad esempio, corsi di pittura, teatro, musica, informatica, pelletteria e scrittura. Nessuno è obbligato a partecipare, ognuno di loro può scegliere se aderire o meno ai percorsi offerti.
In queste settimane stanno seguendo un percorso formativo che li porta, tra le altre cose, ad approfondimenti culturali anche attraverso la lettura di libri e di incontri con gli autori. Tra questi, è stata selezionata anche l’autobiografia di Giusy Versace “Con la testa e con il cuore si va ovunque” e organizzato l’incontro.
Un’ora e mezza fitta di domande, durante la quale Giusy ha risposto cercando di stimolare gli ospiti di questo reparto al rispetto per la vita e per gli altri e, soprattutto, a cogliere questi momenti come un’opportunità per ricominciare e trovare nuovi spunti su cui riflettere.
“E’ stata una mattinata davvero speciale, molto toccante. Non è la prima visita che faccio qui, anche in passato avevo avuto altre occasioni, ma ogni volta torno a casa con un bagaglio sempre diverso di emozioni e la consapevolezza che non è facile per nessuno trovare il giusto coraggio per vivere o ricominciare a farlo” ha dichiarato all’uscita dal carcere.
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