Federico Carboni
Federico Carboni

La prima metà di stagione 2017 dei Guelfi Firenze non è da considerarsi del tutto negativa. Nonostante le quattro sconfitte in altrettante partite del Campionato Italiano di Prima Divisione di football americano ci sono state alcune importanti conferme all’interno del roster dei gigliati. Quest’oggi abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere proprio con uno dei migliori ricevitori della squadra, Federico Carboni. Il giovane classe ’94, seppur a secco di touchdown nel primo poker di match sostenuti dai viola, ha rubato la scena per grinta e desiderio di migliorarsi, conquistandosi i continui elogi dell’Head Coach dei toscani, Matteo Dinelli. Queste le impressioni del numero 45 dei fiorentini.

Rispetto allo scorso anno è ancora in attesa di sbloccarsi sotto il piano delle segnature pesanti. Nonostante questo aspetto si sta confermato su alti livelli. Come valuta questo inizio di stagione?
“Obiettivamente è stato un inizio di stagione diverso dall’anno scorso visto che abbiamo perso alcuni elementi importanti nel nostro pacchetto ricevitori. Io cerco semplicemente di essere d’aiuto alla mia squadra, il fatto di segnare un touchdown è un elemento che considero quasi come una sorta di bonus. Non vivo per il numero di segnature pesanti che riesco a mettere a segno. L’importante è arrivare in end zone, non mi importa se riesco a farlo in prima persona o ci pensa un mio compagno, per me è indifferente visto che conta solo il risultato finale”.

Cosa darebbe per sbloccarsi con un touchdown decisivo ai fini del risultato nella partita di questo sabato contro i Giants Bolzano?
“Sarebbe bello, ma non scambierei niente per poterlo fare visto quanto ho detto primo. L’importante è arrivare alla vittoria, non mi interessa recitare il ruolo di protagonista a tutti i costi”.

Come va l’intesa con Eddie Printz, il nuovo quarterback americano della squadra?
“Molto bene, dobbiamo ancora affinare il feeling su alcune situazioni ma l’intesa fra noi due è molto buona. Lo stimo per come lancia e come legge il gioco. Siamo anche buoni amici fuori dal campo e questo non guasta mai”.

Secondo lei cosa le manca per essere considerato uno dei top wide receiver della Italian Football League?
“Sicuramente la velocità. Per me sarà molto importante riuscire a modificare il mio stile di corsa, perché al momento non sono efficace come vorrei. Sono stato spostato da running back a ricevitore solo durante la scorsa stagione, quindi devo imparare ancora molte cose sul mio nuovo ruolo ma a Firenze abbiamo dei grandi coach e quindi so di avere la chance giusta per affinare le mie capacità”.

Nel finale della partita contro i Panthers Parma lei si è improvvisato kicker. Come si sente a calciare la palla?
“Sinceramente non è uno dei miei ruoli preferiti, ma in situazioni di emergenza sono ben felice di dare una mano. Voglio anche dire che per me non si trattava di una prima volta assoluta visto che già tre anni fa avevo ricoperto tale ruolo. Un’esperienza nuova invece è stato l’onside kick, quello non lo avevo mai provato nella mia vita. Sabato è capitato e per poco non recuperavamo la palla (ride, ndr)”.

Cosa si aspetta dal prossimo match in programma al “Guelfi Sport Center”?
“Spero vivamente di vedere una reazione da parte della squadra. In queste situazioni dobbiamo unirci ancora di più, fare gruppo per raggiungere l’obiettivo che abbiamo in mente. Possiamo farlo e sabato sarà importante reagire come si deve per rispondere all’opaca prestazione della scorsa settimana”.

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