La Francia piange Raymond Poulidor, il corridore che più di ogni altro ha incarnato lo spirito transalpino: orgoglioso e tenace, mai domo, anche se di soddisfazioni il caro “Poupou” se n’è tolte parecchie. Aveva 83 anni ed era ricoverato dall’8 ottobre all’ospedale di Saint Leonard de Noblat.

La Francia del pedale perde il corridore più amato, l’uomo che per diciott’anni ha rivaleggiato con Anquetil, Merckx e Gimondi: ha concluso il Tour de France per otto volte sul podio senza mai indossare per un solo giorno la maglia gialla. Tra le sue vittorie, la Vuelta del 1964, la Milano-Sanremo nel 1961, la Freccia Vallone del 1963, due Parigi-Nizza (1972 e 1973) e due Delfinato (1966 e 1969), sette tappe al Tour e il titolo di campione di Francia nel 1961. Suo nipote Mathieu oggi è considerato da tutti un piccolo fenomeno: due mondiali e tre europei nel cross; su strada quest’anno ha fatto sue l’Amstel, il Giro di Gran Bretagna e la Freccia Brabante, a soli 24 anni.

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