SuperNews ha intervistato Simone Del Nero, ex protagonista del nostro calcio oggi allenatore degli esordienti del Viareggio. Il centrocampista di Carrara, che ha vestito la maglia del “Grande Brescia” e della Lazio, con cui ha anche conquistato la Coppa Italia nella stagione 2008-2009, ha ripercorso le tappe e i momenti calcistici più significativi della sua carriera, analizzando inoltre l’attuale scenario della Serie A, della Serie B e delle competizioni europee.

Brescia fa parte del tuo percorso calcistico. Tra il 2003 e il 2007 sei stato compagno di campioni come Baggio, Matuzalem, e sei stato sotto la guida di Carlo Mazzone. Quanto sei cresciuto nella parentesi trascorsa con le Rondinelle?
Sono cresciuto tanto, perché ho fatto parte del “Grande Brescia”, l’era di Gino Corioni, quella in cui ci fu il ritorno in Serie A e l’acquisto di giocatori di un certo livello come Roberto Baggio, Guardiola, Toni e Matuzalem, che tuttora reputo il calciatore più forte con il quale io abbia giocato. Impossibile non crescere umanamente e calcisticamente, soltanto a guardare Roby allenarsi c’era da imparare. Con Mazzone ci sono stati alti e bassi, perché il mister non sapeva farci granché con i giovani. Io, poi, avevo una gran soggezione di lui: a 19 anni mi trovavo davanti un omone. Quando doveva riprenderti per qualcosa c’erano solo due opzioni: o reagivi o andavi a nasconderti. Tuttavia, è stata una bellissima parentesi quella al Brescia, perché ho fatto parte di una rosa di livello assoluto. Sono tanto orgoglioso di questo.

Parlando del Brescia di Filippo Inzaghi, sabato prossimo la squadra avrà uno scontro diretto con la capolista Lecce. Che ci dobbiamo aspettare da questo big match al vertice?
Sarà sicuramente un match molto tirato, perché entrambe le squadre stanno facendo benissimo e stanno lottando per andare in Serie A. La classifica di Serie B è molto altalenante: una domenica è capolista un determinato club, la domenica dopo è in vetta un altro. E’ quindi un campionato molto equilibrato, con 4-5 squadre che sgomitano per accaparrarsi primo e secondo posto, con una classifica molto corta. Io spero che vinca il Brescia, perché lì ho lasciato un pezzo di cuore.

Nell’ultima di campionato il Napoli si è arenato contro un ottimo Milan, perdendo per 1 a 0 uno scontro diretto per lo scudetto. Il prossimo turno vedrà i partenopei impegnati in trasferta contro il Verona di Simeone. La squadra di Spalletti, nei momenti importanti, tende a mostrare dei limiti che possono allontanare dall’obiettivo scudetto?
La grande squadra, quella che vince, è quella che rimane concentrata fino all’ultimo. Anche l’Inter era avanti di 4 punti rispetto al Milan e adesso è stata sorpassata dai rossoneri. E’ normale che ci siano degli alti e bassi durante l’anno, e questo vale anche per il Napoli, squadra con grandi individualità e guidata da un condottiero come Luciano Spalletti, che ho avuto modo di conoscere quando ero ad Empoli. Il Napoli è uscito dall’Europa League, quindi adesso può concentrarsi esclusivamente sul campionato. E’ una grande squadra, sicuramente se la giocherà fino alla fine.

Quali squadre rientrano nella lotta scudetto per te? Si tratta di una questione di “calendario più agevole” o vedi una squadra più pronta di altre a vincere il campionato, quest’anno?
L’Inter mi sembra quella più organizzata sotto il punto di vista della rosa. Inoltre, ho un rapporto particolare con Simone Inzaghi, compagno di squadra quando entrambi eravamo nella Lazio, quindi mi auguro per lui che possa vincerlo l’Inter. Simone se lo merita, è una bravissima persona e un grande tecnico. Attenzione però alla Juventus, che si è ripresa molto bene, che ha trovato un suo equilibrio e che ha acquistato un grande giocatore come Vlahovic. Quindi io dico Inter, ma bisogna stare attenti ai bianconeri, perché hanno un calendario più agevole e possono tornare a impensierire.

Martedì sera l’Inter di Simone Inzaghi ha vinto ad Anfield contro il Liverpool, ma purtroppo lo 0 a 1 non è bastato per passare il turno. Che ne pensi della prestazione complessiva dei nerazzurri?
L’Inter ha avuto quel black-out di 15 minuti nella partita di andata che gli è costato la qualificazione. Non tutte le squadre riescono a vincere a Liverpool, ai nerazzurri è mancato quel gol in più per andare ai supplementari, ma credo che Inzaghi debba essere contento della prestazione dei suoi, perché hanno avuto una grande reazione.

La Juventus può vincere contro il Villareal? Un eventuale passaggio del turno rallenterebbe la rimonta punti che stanno effettuando in campionato?
La Juventus è abituata a soffrire e sa come tirarsi fuori dai problemi che possono crearsi durante la settimana, quindi credo che Allegri preparerà la partita per portarsi a casa il passaggio del turno. L’allenatore bianconero è uno stratega, tre anni fa a Madrid persero 2 a 0 contro l’Atletico per poi rimontare vincendo 3 a 0 a Torino, quindi Allegri è uno che sa uscire a testa alta dai momenti critici. Per quanto riguarda l’eventuale rallentamento in campionato in caso di passaggio del turno, non succederà, perché la Juventus è una squadra che più vince più prende fiducia, quindi, al contrario, potrebbe far ancora meglio in campionato in caso di vittoria.

Di cosa ti occupi oggi? Sei rimasto nel mondo del calcio?
Attualmente alleno gli esordienti del Viareggio, adesso nelle mani di Marcello Lippi e del presidente Tomei, e poi ho una mia accademia privata in cui tengo delle lezioni individuali, aperta a coloro che vogliono migliorarsi sotto il profilo tecnico-coordinativo.

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