La serie A ha pronte le linee guida, un documento di 36 pagine al centro del summit tra governo e vertici del pallone già fissato dal ministro Spadafora al 28 maggio e decisivo per la ripartenza del campionato a metà giugno. Nel documento, è trattato ogni aspetto possibile attraverso la lente della prevenzione e sicurezza rispetto al pericolo Covid-19. Non sono poche le curiosità, come l’addio a mascotte e catering, fino al divieto di protesta: «I calciatori – si legge nel protocollo – non potranno più protestare con gli ufficiali di gara e non potranno più avvicinarsi per alcuna ragione a 1,5 metri di distanza». Verrà posizionato gel disinfettante in ogni parte dello stadio. Le stanze utilizzate da chi accede allo stadio dovranno essere arieggiate «3 o 4 volte al giorno per almeno dieci minuti». Lo staff medico disporrà di mascherine, gel disinfettante e guanti monouso.Verranno utilizzati separatori per i lettini. Utilizzo moderato di macchinari fisioterapici e medici come ultrasuoni, onde d’urto.. Inoltre ci vorranno sale di isolamento, sale antidoping separate. Non ci saranno le mascotte. Abolito anche il rito dei bambini in campo e niente foto di squadra né assembramento di fotografi. Nessuna stretta di mano o cerimoniale di alcun genere sarà consentito. Ogni persona «coinvolta nella produzione che entra allo stadio dovrà sottoporsi a un controllo sanitario e compilerà un questionario sui sintomi da Covid-19. Le sale stampa resteranno chiuse. Il calcio d’inizio è fissato alle ore 15. Il riscaldamento sarà contingentato e si eviteranno assembramenti: le squadre entreranno sul terreno di gioco 50 minuti prima, gli arbitri a mezz’ora dal fischio d’inizio. Le panchine saranno ampliate e sarà possibile usare le tribune. I giocatori berranno in bottigliette personalizzate e si raccomanda l’uso di docce singole. Vietate vasche del ghiaccio e idromassaggio. Uso di guanti per tutta l’attrezzatura. Le sale antidoping saranno separate. Intanto monta la protesta dell’Assocalciatori che esprime «grande stupore ed imbarazzo» per lo stop ai campionati dilettanti e la Serie A femminile e soprattutto nell’apprendere che i club professionistici potrebbero iscriversi al campionato 2020/21 a fronte del pagamento di un solo mese di stipendio del periodo marzo-giugno 2020». «Si tratta di norme programmatiche irricevibili che in Consiglio Federale hanno trovato la ferma opposizione dei rappresentanti di atleti e tecnici – si legge nella nota – e che pregiudicheranno la tranquillità economica della maggior parte dei tesserati professionisti».

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