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Il club risponde: "Subita un'aggressione mediatica"

Nonostante il buon momento di forma di cui sta beneficiando il Crotone in serie B (secondo in classifica alle spalle della capolista Cagliari), un’accusa pesante pende sulla squadra di Juric.Come riporta il quotidiano torinese “La Stampa”, sul Crotone pende una richiesta di sequestro avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La società, infatti, rientra nel lungo elenco di beni, per un valore totale di circa 800 milioni di euro, su cui l’antimafia calabrese vorrebbe apporre i sigilli. “Per il procuratore Giovanni Bombardieri e il sostituto Domenico Guarascio -prosegue il quotidiano piemontese – il patron del Crotone Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni sono socialmente pericolosi tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni”.

Il club pitagorico si è difeso con una nota (apparsa nel sito ufficiale) che recita in avvio “con inaudita pervicacia è in atto un’aggressione mediatica che enfatizza, unilateralmente, un ricorso che la Procura ha interposto avverso un decreto del Tribunale di Crotone che si è occupato di una richiesta avanzata dalla Procura di Catanzaro, rigettandola”.

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