Al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa fra i 36 atleti del progetto AEC, che programmano il 2018 dei Campionati Europei di Berlino (7-12 agosto) e il percorso che porta alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ci sono anche 5 saltatori in alto: il campione mondiale indoor Gianmarco Tamberi, le finaliste di Rio 2016 Alessia Trost e Desirèe Rossit e i rientranti Marco Fassinotti e Silvano Chesani. Gimbo ci aveva lasciati in lacrime ai Mondiali di Londra, dopo la mancata qualificazione per la finale. “Ancora non ho voluto rivedere quelle immagini. Dall’infortunio di Montecarlo in poi ho avuto l’idea di Londra letteralmente incastrata in testa, mi è servita per lottare nella riabilitazione, per non mollare un attimo e riuscire nell’impresa impossibile di arrivare sulla pedana iridata. Ci sono arrivato con il serbatoio al minimo e solo grazie alla mia ostinazione e alla mia cattiveria agonistica, ma ne sono uscito sfiancato, sfinito. Il 2017 è stato un anno pieno di alti e bassi, di emozioni agli antipodi e molti momenti duri. Riparto da quel 2,29, dopo una lunga vacanza e dopo aver svuotato la testa. L’infortunio è una parentesi chiusa, non voglio più pensarci e non voglio più che le persone ci colleghino il mio nome”. E ancora: “Dal 2017 ho imparato una lezione: a non pormi obiettivi prima del tempo. Eppure ora, negli allenamenti di tutti i giorni, mi ritrovo tanta forza in più. Sono alla terza settimana di preparazione e se penso a 12 mesi fa mi sembra di volare: oggi ho corso sei volte i 150 metri, un anno fa avevo ancora le stampelle, re-imparavo a camminare e mi allenavo solo con gli elastici o in piscina”. Rivedremo l’halfshave? “Certo, alla prima gara della stagione indoor. Per questo 2018 ho belle sensazioni, mi divertirò”.

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