Quindici giorni a Yokohama. Quindici giorni alle World Relays, trampolino di lancio verso i Mondiali di Doha. Scorrono le ultime ore di raduno a Roma, tra il centro di preparazione olimpica del CONI “Giulio Onesti” e le piste del Rosi e della Farnesina per gli staffettisti azzurri che il 3 maggio raggiungeranno il Giappone in vista dell’impegno iridato dell’11 e 12 maggio.

Prima della chiusura ufficiale dello stage, servito per rodare la macchina dei cambi e per elaborare le migliori strategie possibili anche alla luce della novità 4×400 mista, il presidente della FIDAL Alfio Giomi ha incontrato e incoraggiato gli staffettisti, insieme al direttore tecnico Antonio La Torre e al responsabile della velocità Filippo Di Mulo. “L’orgoglio di indossare la maglia azzurra sentitelo fino in fondo – l’incitamento del presidente Giomi -. La staffetta rappresenta l’esaltazione di tutto ciò che è l’azzurro, e voi la convocazione l’avete meritata sul campo. Si sente spesso dire che in raduno c’è un bel clima, ma stavolta realmente l’ho toccato con mano: vi siete messi a disposizione come mai prima”.

Convinzione, ferocia, determinazione, le parole pronunciate dal DT La Torre: “Ho percepito un clima di grande squadra. Vedere che durante gli allenamenti le ragazze incoraggiano i ragazzi, e viceversa, è un segno di forza che ci portiamo a Yokohama”. Un team che per Di Mulo “ha messo da parte i pensieri dell’attività individuale per dedicarsi alle staffette, mai viste così compatte e motivate”. L’obiettivo è chiaro: qualificare quanti più quartetti ai Mondiali di Doha, proposito che in Giappone si realizza rientrando tra le prime 10 nelle 4×100 e nelle 4×400 e tra le prime 12 nella 4×400 mista, che per la prima volta in Qatar tra fine settembre e inizio ottobre assegnerà medaglie mondiali e poi olimpiche il prossimo anno a Tokyo.

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