Una bella volata di Andrew Howe sulla pista di Rieti. Il recordman italiano del lungo, in versione sprinter, corre i 200 metri in 20.47 (vento +1.0). Era da quasi sette anni che il 33enne dell’Aeronautica non riusciva a esprimersi su un crono del genere in questa distanza, tra problemi fisici e di natura tecnica. Quello di oggi è il suo quarto tempo in carriera, che vale anche lo standard di iscrizione per gli Europei di Berlino (6-12 agosto) fissato a 20.50. Dalla scorsa stagione si allena a Castelporziano (Roma) insieme ad un altro big dell’atletica azzurra, il bronzo olimpico del triplo Fabrizio Donato. E quest’anno Howe ha deciso di accantonare il salto in lungo, in cui è stato due volte campione europeo (all’aperto nel 2006 e indoor nel 2007), per rimettersi in gioco nella velocità: sui 200 metri ha vinto il titolo mondiale juniores nel 2004 a Grosseto in 20.28. “Finalmente!”, esclama Howe. “Dopo tanti anni difficili, sono veramente contento. Il merito è di Fabrizio Donato, che mi ha fatto risorgere. E ora credo di essermi sbloccato. Adesso so che posso ancora correre forte”.

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