Non era un campione, anche se a dire il vero aveva buoni tempi sulla maratona, ma era un simbolo. Combatteva da sei anni con un tumore al polmone, Leonardo Cenci. Che è morto questa mattina nella sua città natale, Perugia. Aveva quarantasei anni e nel suo dichiarare guerra al cancro c’era  la voglia di trasmettere al mondo un messaggio, “avanti tutta”, il nome della Onlus con cui ha realizzato tanti progetti per sfidare quel maledetto tumore. La maratona di New York, l’ultima nel 2017 corsa con il tempo di quattro ore, sei minuti e 16 secondi, è stato un incredibile traguardo raggiunto da un atleta perugino e ben radicato nel territorio umbro. Una maratona che lo ha fatto entrare nell storia, visto e considerato che è stato il primo italiano a correrla (e per due volte) da “malato”. E altro sogno realizzato da parte di “Leo” è stata la nascita degli Oncology games, che avevano radunato a Roma molte persone malate di cancro. Erano state giornate di felicità con allenamenti quotidiani e miglioramenti impensabili. E lui aveva fatto razzia del medagliere: quattro ori, un argento e un bronzo. E poi il libro, presentato al Coni. Il suo libro, “Vivi ama corri avanti tutta”. Il Capo dello Stato, Mattarella (con lui nella foto, tratta dal web) nel 2017 lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la determinazione e la forza d’animo con cui affronta la sua gravissima malattia offrendo agli altri malati un esempio di reagire e di difesa della vita”. Uno sportivo vero, al quale è stato dedicato in occasione della partita di Champions League tra Sir Volley Perugia-Tours un minuto di silenzio per la sua morte.

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