Continua il momento d’oro dello sprint azzurro dopo i trionfi alle Olimpiadi di Tokyo. Ai Mondiali under 20 di Nairobi (Kenya), il siciliano Matteo Melluzzo raggiunge la finale dei 100 metri con il crono di 10.29 (+0.4), guadagnando l’accesso diretto grazie al secondo posto nella propria semifinale. Per l’azzurrino, 19 anni, c’è il quarto tempo complessivo, e domani (giovedì) alle 16.50 italiane sfiderà le altre frecce mondiali nella finale dello stadio Kasarani. Ispirato da Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, ori olimpici e futuri compagni di squadra nel gruppo della staffetta, Melluzzo non si lascia sfuggire l’occasione offerta da questa rassegna iridata e viaggia a soli quattro centesimi dal primato personale di 10.25 che ha siglato in maggio al meeting di Savona. Meglio di lui, nel turno intermedio, fanno soltanto il promettente sprinter del Botswana Letsile Tebogo (10.11/+0.5), il nigeriano Godson Oke Oghenebrume (10.22/+0.8) e l’atleta di Oman, Ali Anwar Ali Al Balushi (10.27/+0.4), protagonista nella stessa semifinale del siracusano. “Era l’obiettivo di questa stagione, arrivare in finale per potermela giocare al meglio delle mie possibilità – commenta Melluzzo, vicecampione italiano agli Assoluti di Rovereto alle spalle di Marcell Jacobs – il 10.29 è buono ma si può ancora migliorare perché in gara non ho avvertito sensazioni ottime. Posso aggiustarle in fretta e sarò pronto per domani”. Nella storia dei Mondiali under 20, in diciassette edizioni, due azzurrini sono saliti sul podio dei 100 metri: Filippo Tortu medaglia d’argento a Bydgoszcz nel 2016, Francesco Scuderi bronzo a Sydney venti anni prima, nel 1996. Stavolta mancano statunitensi e inglesi, è vero, e questo non va dimenticato. Ma quella di Nairobi è una finale mondiale di talento e qualità.

In semifinale nei 100, lascia a testa alta l’altro azzurrino in gara, Angelo Ulisse, fuori con 10.56 (+0.5): appuntamento con la staffetta 4×100 nei prossimi giorni. Nella sessione pomeridiana del day 1 iridato, la prima finale che assegna medaglie è quella della staffetta 4×400 mista che vede l’Italia al sesto posto: Stefano Grendene, Alexandra Almici, Alessandra Iezzi e Tommaso Boninti chiudono in 3:24.26, battagliando fin sul traguardo con il Sudafrica per la quinta piazza. Un’incertezza nel cambio tra Almici e Iezzi (colpita la frazionista sudafricana che aveva appena passato il testimone) non pregiudica una prova comunque positiva. “Soddisfatti per questa esperienza e per il piazzamento, abbiamo dato tutto, siamo un gruppo affiatato!”, il concetto espresso dal quartetto, rimasto intatto soltanto per un quarto rispetto a quello della batteria della mattinata (Grendene, Pansini, Ghergo, Pernici, 3:28.00), alla luce degli impegni di domani nelle gare individuali. Trionfa in rimonta la Nigeria (3:19.70) sulla Polonia (3:19.80), bronzo all’India (3:20.60). Un’eliminazione in semifinale nei 100 metri al femminile: si ferma la corsa di Gaya Bertello, 11.88 (+0.3) e diciassettesimo crono complessivo. Out anche i due giavellottisti Giovanni Frattini e Michele Fina, rispettivamente 66,52 e 65,61, quattordicesimo e quindicesimo posto in qualificazione: per entrare nella top 12 sarebbe servito 67,15. Nelle finali del pomeriggio, doppietta Etiopia nei 3000 metri (Tadese Worku 7:42.09, Ali Abdilmana 7:44.55), oro al Sudafrica nell’asta femminile (Mirè Reinstorf 4,15).

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