Parte subito forte la stagione di Luca Lai sui 100 metri. A Bulle, in Svizzera, il velocista corre la finale in 10.22 con vento a favore ma entro la norma (+2.0) e migliora di due centesimi il record personale di 10.24 ottenuto un anno fa a La Chaux-de-Fonds, sempre in terra elvetica. Il 28enne sprinter sardo si era già messo in evidenza nella batteria con 10.32 (+1.9) al Meeting de la Gruyère e in entrambe le occasioni finisce alle spalle dello svizzero Silvan Wicki, autore di 10.23 e poi 10.11. Durante l’inverno il portacolori dell’Athletic Club 96 Alperia è sceso a 6.57 sui 60 indoor, diventando il sesto italiano di ogni epoca nella distanza in cui ha vinto il titolo tricolore nel 2019, mentre sui 100 è stato terzo agli Assoluti di Bressanone nella scorsa estate con 10.44. Adesso sfiora l’ingresso nella top ten nazionale alltime dei 100 metri, per inserirsi al dodicesimo posto. Laureato in scienze infermieristiche, ha cominciato a svolgere la professione mentre nel tempo libero è un amante della musica (ha due chitarre elettriche) e della velocità anche sul go-kart.
“Sono davvero felice – commenta Lai – ma è stata dura con tanti imprevisti da superare. Anche in gara, perché nella batteria dopo 80 metri ha avuto i crampi al polpaccio destro, che di solito non mi capitano. Ho pregato per non averli in finale, sono tornato in pista con un po’ di timore e una partenza non efficiente come in batteria, ma sono riuscito a chiudere. E poi i tre mesi del lockdown, trascorsi a Milano: ho comprato l’attrezzatura per allenarmi in casa, mentre per correre le ripetute andavo in un parcheggio sotterraneo. Non ho perso la motivazione, anche se in quel periodo non si vedeva la luce in fondo al tunnel. Per me è una bella conferma”.

Articolo precedenteVela, La Duecento 2020 Line Honours
Prossimo articoloCiclismo femminile, si riparte in Veneto a cronometro