Marco De Luca chiude al nono posto in 3h45:02 la 50km di marcia ai Campionati del Mondo di Londra. Il 36enne delle Fiamme Gialle sul viale di The Mall soffre un po’ nel finale dopo essere stato in lizza anche per la sesta posizione. E’ il secondo crono in carriera per il romano, da questa stagione passato sotto la guida tecnica del bronzo olimpico Giovanni De Benedictis. Gara dominata dal francese Yohann Diniz che, dopo l’argento di Osaka 2007, si mette finalmente al collo anche la medaglia più preziosa con un 3h33:12 tutto in solitaria. Si tratta del primato dei Campionati (precedente 3h36:03 di Robert Korzeniowski a Parigi 2003) e della seconda prestazione di tutti i tempi a 38 secondi dal suo record del mondo di 3h32:33 agli Europei di Zurigo 2014. Sul resto del podio il tandem giapponese composto da Hirooki Arai, argento in 3h41:17, e Kai Kobayashi, bronzo in 3h41:19. Ritirato, purtroppo, dopo il 45esimo chilometro (3h31:42) l’altro marciatore italiano Michele Antonelli, apparso in crisi nella parte cruciale della competizione. Campionessa del mondo con il record del mondo: è il verdetto dell’inedita 50km femminile che premia con l’oro la portoghese Ines Henriques che in 4:05:56 toglie 2 minuti e mezzo al precedente limite che già le apparteneva. A The Mall è ora in corso la 20km di marcia femminile con Antonella Palmisano, Eleonora Giorgi e Valentina Trapletti.

“Sono andato più forte di quanto mi aspettassi di almeno due minuti – racconta commosso De Luca –. Sono ancora più felice perché questo risultato dopo un anno davvero difficile. Mi dispiace per la crisi negli ultimi 5 chilometri, ho sofferto molto e perso tre posizioni. Dal 20° al 40° chilometro abbiamo girato fortissimo, ero lanciato verso il mio record personale”. Racconta: “Dopo i Giochi di Rio ho valutato di smettere. Non l’ho fatto perché ci credo ancora, perché so di non essere ancora arrivato al mio apice. Il risultato di oggi lo dimostra. A fine 2016 ho cambiato allenatore dopo 17 anni: un cambio che mi ha spiazzato e che non era nei programmi, ma in Giovanni De Benedictis ho trovato una persona fantastica e un grande tecnico. Fa tanti sacrifici per seguire me e Giorgio Rubino, e questo nono posto è dedicato a lui. Il prossimo Mondiale? È certamente nei programmi, ma prima penso agli Europei di Berlino 2018”.

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